Thursday, July 12, 2012

Una nuova speranza

Inizio a scrivere questo post quando sono ormai tornato da quasi un mese, forse ho aspettato un po' troppo per mettere la parola fine alla mia esperienza a Barcellona. Un po' per mancanza di tempo, un po' per non saper bene cosa scrivere, ho rimandato fino ad ora. Non che abbia tempo, né tantomeno idea di cosa dirò.

Perché poco tempo? Sono tornato il 20 giugno e dal 25 sto facendo esami. Oggi è il 12 luglio, la vigilia dell'ultimo per questa sessione estiva. Finalmente, direi. Fino ad ora è andato tutto anche troppo bene.

Insomma, dovrei ancora tirare le somme della mia esperienza a Barcellona, giusto?

Bene, credo che sia stata un'esperienza molto importante che mi è servita molto ad aprire gli occhi sul mondo e capire qualcosa di più su di me e sulle persone che mi stanno attorno. Se dovessi tornare indietro lo rifarei sicuramente e anzi, consiglio a chiunque abbia l'occasione di vivere almeno per un periodo all'estero di farlo. Sono contento di essere tornato a casa, anche se in parte avrei voluto rimanere... magari con un lavoro e più soldi. Ora non mi resta che finire l'università e vedere cosa avrà la vita da propormi. Un altro soggiorno a Barcellona non mi dispiacerebbe affatto.

Ed ora, vi toglierò il dubbio sul perché ho voluto citare Star Wars nel titolo di questo post. È sempre bene citare Star Wars. Ma in particolare, ho ritrovato la voglia di studiare ed in particolare di darmi una mossa e finire al più presto gli esami. Inoltre, inizio a credere veramente nella possibilità di combinare qualcosa con l'etichetta Lammerda Records e i miei vari progetti "musicali"/noise, quello pseudo letterario di Kingdom None, ma ancora di più, sono convinto di poter riuscire a portare avanti gli allenamenti di parkour e, spero, wushu, come mi ero promesso. Insomma, aspetto il colpo di sfiga che mandi tutto a puttane, ma per ora tutto punta nella direzione giusta. Non mi resta che sperare che continui così.

Sono ancora indeciso se andare avanti a scrivere questo blog, visto che l'esperienza Erasmus è conclusa e non avrei altro da dire in proposito, però devo ammettere che mi è piaciuto e probabilmente ne aprirò un altro in cui trattare altri argomenti.

Arrivederci, quindi, su uno dei miei altri blog.

Wednesday, June 13, 2012

Dovevo studiare ma siamo al terzo post della serata...

Quante volte l'ho già detto? Io stasera volevo studiare. Ripasso che domani ho un esame. E dopodomani un altro, per il quale in realtà non ho ancora studiato. E invece? Sono qui a scrivere il terzo post di questa sera. Mi sento creativo, o forse ho solo bisogno di staccare un po' e smetterla di pensare allo studio.


Quindi? Anche se non ve ne importa niente vi racconto qualcosa degli ultimi giorni. Ma se veramente non vi interessa che lo scrivo a fare? In ogni caso potrò saperlo solo dopo aver visto il contatore delle visite, quindi io lo scrivo visto che non ho di meglio da fare, poi sappiatemi dire voi...


Oggi è il 12 giugno, il 20 prenderò l'aereo per tornare a casa. Mi aspetta un altro mese di esami, per i quali per la cronaca devo ancora iniziare a studiare. Fantastico. Ma visto che devo anche svagarmi un po', lo scorso fine settimana sono andato a vedere un paio di concerti.


Sabato, posto superinculato (Casal Jove de Roquetes, circa 40 minuti in metropolitana), ingresso ad offerta libera e gruppi del cazzo. Hardcore straight edge, serve dire altro? Eeehhh, sì la musica non era male tutto sommato, ma quando gli "headliner" fanno vanto del loro essere vegetariani, iniziano a starmi un po' meno simpatici. Non è che tutte le band di non-veg vanno sul palco a dire che mangiano carne e ne sono fieri. Sono fatti loro, no? Ma ognuno canta di quel che gli pare, l'importante è farlo bene. E in sede live, quel che più conta è la presenza scenica.


Loro, i Noose, da questo punto di vista hanno vinto. Il concerto inizia con un'informazione di servizio: "Noi siamo i Noose, o almeno una buona parte, perché non abbiamo il batterista che quindi è sostituito da un amico." Va bene, fate pure, non c'è problema. Ma alla fine della seconda canzone, il chitarrista lascia tutto e se ne va. Torna dopo qualche minuto e rimane in mezzo al pubblico. Da quel momento dopo ogni canzone un membro del gruppo lasciava il palco per venire sostituito da un altro a caso. Inutile dire che a fine concerto (che comunque è durato poco) la line-up non aveva più nulla dell'originale ed era cambiata n volte.


Fine concerto, me ne vado verso casa, ma decido di fare il giro lungo, passando per l'area dove ci sono un sacco di locali. Cammino un po'... e della gente molesta e rumorosa mi passa vicino. Non ricordo cosa abbia detto il più esaltato di tutti, ma parlava chiaramente inglese e prontamente gli ho risposto. Mi sono guadagnato un invito a bere al locale un isolato più in là. Sono alcuni inglesi e altri scozzesi, venuti a Barcellona a vedere gli Stone Roses "la band migliore del mondo". Io non li avevo mai sentiti, però non mi hanno odiato per questo. Anzi, mi hanno anche offerto due birre e abbiamo passato un paio d'ore a parlare del più e del meno. Gente simpatica, 'sti anglosassoni.


Nel giro di un mezz'ora, dentro il locale, sono stato paragonato prima a Johnny Depp (un perfetto sconosciuto andando verso l'uscita mi passa a fianco, mi guarda e mi fa: "Johnny Depp!", credo di essere arrossito) e poco più tardi a Guy Fawkes. Orgoglioso di non conoscerlo per quel cazzo di film, ma per aver studiato!

Tuesday, June 12, 2012

Anal...?

Non sono mai sicuro se ci vada prima la y o prima la i, perciò per vedere le visite sul blog dopo aver scritto anal nella barra degli indirizzi aspetto qualche secondo per vedere comparire analytics.google.com ma mi viene sempre il dubbio che possa uscire qualcos'altro.

Scrivere l'ignoranza

Un tempo, quando si scriveva, si cercava di farlo il più correttamente possibile. Per quanto riguarda la lingua italiana, fino a non molti anni fa era frequente non sapere nemmeno parlarla, figuriamoci scriverla. Eppure, se si doveva scrivere una lettera, si cercava di avvicinarsi il più possibile allo standard linguistico, eliminando il più possibile i tratti regionali e popolari. Ce la si faceva? Spesso no. Sull'argomento esistono svariati studi. Ad esempio, fondamentale, è quello di Spitzer sulle lettere dei militari prigionieri di guerra italiani durante la prima guerra mondiale (Italienische Kriegsgefangenenbriefe, Bonn: Hanstein, 1921, traduzione di. Renato Solmi, Lettere di prigionieri di guerra italiani: 1915-1918, Torino: Bollati Boringhieri, 1976)


Al giorno d'oggi invece, soprattutto su internet, assistiamo al fenomeno opposto. Non sto parlando di fare crociate di purificazione della lingua o indossare la divisa da Grammar Nazi, ma se non ci avete mai fatto caso (no, non ci credo che non ci avete mai fatto caso) aprite un attimo facebook o youtube e leggete qualche commento a caso.


Fatto?


Avete trovato errori?


Se la risposta è no, o siete molto fortunati, oppure siete degli imbecilli. Perciò darò per scontato che la risposta sia sì. Ordunque (certo che sì, scrivo un post pseudo-intelligente e mi sento in dovere di usare parole desuete! Anche desueto è una parola desueta! Sì, ho controllato sul dizionario il significato perché volevo essere sicuro di non scrivere boiate!), torniamo a noi.


Per farla semplice, rapida ed indolore: una volta si cercava di nascondere la propria ignoranza, perché ci si vergognava di non sapere. Oggi, al contrario, non si pone la minima attenzione in ciò che si scrive (parlo della massa, per carità, so bene che ci sono fior fior di eccezioni). Dico questo, in termini piuttosto generici, pensando ad internet, dove ognuno si sente libero di esprimere la propria opinione e si sente in diritto di farlo stuprando la lingua italiana.


Non so voi, ma io quando leggo frasi sgrammaticate come questo:
siete tutti dei ingnoranti che nn sapete un cazzo di rap questi a 17 anni o piu avrano un livello altissimo cazzo se adesso a 14 anni parlano di ste cose minkia neanche tanti rap con esperienza parlano di ste cose cazzo poeti big up! [grazie Duke per la segnalazione] 
vengo colto da spasmi, inizio a sudare e mi sento profondamente offeso. Perché, dico, perché vi permettete di rendere pubblici certi obbrobri? E non mi si venga a dire che è per risparmiare tempo, perché probabilmente sono più rapido io scrivendo correttamente (o almeno senza fare errori madornali). E soprattutto, se non avete il tempo di scrivere, non fatelo, non è forse la soluzione migliore? Voi non perdete tempo a fare una cosa che non siete capaci di fare e la gente non dovrà resistere al folle impulso di strapparsi gli occhi ogni cinque minuti che passa su internet. Chat e sms sono immediati e rapidi, ma soprattutto PRIVATI e ci potete fare quel che vi pare. I commenti pubblici invece andrebbero almeno scritti con una minima cautela, se non si vuole passare per idioti.


Si dica quel che si vuole dell'italia (ed io sono il primo a dirne le peggio cose, tanto che neanche le concedo la maiuscola, ma questo è un altro discorso), ma la lingua, dal mio punto di vista, va rispettata. Prima di tutto, perché il suo uso corretto permette di comunicare in modo chiaro. Di conseguenza, scrivere male significa non trasmettere in modo trasparente il proprio messaggio, costringere il lettore a faticare, dire una cosa ma intenderne un'altra, oppure nel peggiore dei casi non essere letti affatto. Inoltre, l'uso corretto della lingua può essere indice del livello d'istruzione e della cultura di una persona. E qui sta il nodo della questione.


Volete apparire ignoranti? Ho paura che molti risponderebbero di sì, vista la qualità degli scritti dell'utente medio di internet. Ma quel che mi chiedo io è: "Perché oggi non si ha paura di mostrare la propria ignoranza o la propria stupidità e, anzi, la si esalta?" (Credo che dovrò dedicare un post a parte ai "fenomeni" di youtube, dopo questa domanda).


È una cosa di famiglia, mia sorella può confermare


Vi aspettavate una risposta? Non ce l'ho, io sono quello che è andato a cercare la parola desueto sul dizionario prima di pubblicare il post per non fare una figuraccia...

Se vi interessa l'argomento, Orwell ha scritto qualcosa a riguardo qualche anno prima di me.

Sunday, June 10, 2012

Oggi ho imparato che... 10 giugno 2012

Nella stessa sera mi possono dire che somiglio a Johnny Depp e a Guy Fawkes.
Basta che vi decidiate...

Monday, June 4, 2012

Countdown

-2 e siamo a 5 esami da fare.
-16 giorni e sarò di nuovo a casa.

Per la cronaca, mai fidarsi di chi ti dice "le traduzioni saranno testi visti in classe o comunque molto simili".

Sunday, June 3, 2012

Veni, vidi e vaffanculo

Ci sono troppi studenti per poco troppo poche biblioteche aperte la domenica. Non può funzionare. Sono uscito di casa tutto contento per andare a studiare per gli esami di domani e quando sono arrivato lì era tutto pieno. Inutile dire che sono dovuto tornare a casa e cazzeggiare, perché con gente che gira per casa non è possibile studiare (e se mi metto in camera dove non ho una scrivania comunque faccio poco). Ma sapete cosa? Sono sempre andato a lezione, ho preso appunti e mi sono fatto il culo per 4 mesi e non sento il bisogno di studiare più di tanto. Ripassare un po' gli appunti e le slide dei vari prof mi pare sufficiente, visto che andando avanti mi accorgo di ricordarmi pratiamente tutto.

Lista delle cose da fare/studiare. Ogni post-it è un esame, in ordine di data.

Friday, June 1, 2012

Wednesday, May 30, 2012

Oggi ho imparato che... 30 maggio 2012

Se vuoi incontrare qualcuno, vai dove vorresti che sia.

No, non è vero, non l'ho imparato oggi ma mi è tornato utile.

L'universo mi manda dei segnali

Il primo è sicuramente: "Ma cazzo, ancora non hai imparato il russo?"
No, devo iniziare? Eppure i segnali si sprecano. Prima di tutto mia mamma ha studiato russo nella stessa facoltà in cui studio io. Ma ovviamente non può bastare. Ho un amico russo a Trieste. Sarebbe stato un ottimo modo per fare pratica, no? L'anno scorso vado in Olanda per una vacanza studio e il mio compagno di stanza... indovinate? È russo. Vengo in Erasmus a Barcellona, vivo con una coppia ucraina (e parlano pure russo) e una tizia russa. Avessi voluto, potrei essere al livello di un madrelingua. Ma un attimo, c'è anche quella lì che a lezione mi guardava... decisamente carina. Stavo cercando da qualche giorno una scusa per parlarle e visto che domani è l'ultimo giorno di lezione non ci speravo quasi più... e oggi non me la trovo quando vado a stampare uno dei lavori da consegnare domani? È russa pure lei.

Poi sicuramente l'universo cerca di dirmi anche qualcos'altro, io propendo per: "Continua ad essere pigro", ma non ne sono ancora del tutto certo.

Tuesday, May 29, 2012

Monday, May 28, 2012

Oggi ho imparato che... 28 maggio 2012

Posso leggere un libro in un giorno se non è troppo lungo e mi ci metto di'impegno.

Sunday, May 27, 2012

Hoy fiesta, mañana descansa...

Sabato sera, c'è un concerto hardcore, che faccio? Vado, chiaro. Si paga l'ingresso ma mi regalano un cd, mi pare un buon compromesso.

Me ne stavo li tranquillo per i fatti miei, quando mi sento chiedere se sono di Barcellona. No, rispondo. Praticamente, sono stato abbordato. Da un uomo. Ma per fortuna non a fini sessuali. Per farla breve, dopo il concerto siamo usciti un po', bevuto qualcosa e per la prima volta posso dire di aver fatto una sera fuori a Barcellona, dopo 4 mesi che sono qui. Insomma, mi sono divertito e non escludo che possa succedere ancora.

Oggi ho imparato che... 27 maggio 2012

"Se Allah fosse stato romagnolo col cazzo che avrebbe vietato il ragù" [cit]

Friday, May 25, 2012

Ma perché ogni volta...

Quando parto con l'idea di passare una sera a studiare succede sempre qualcosa che me lo impedisce. Tranne oggi. Ce l'ho fatta. Però ieri, non è andata esattamente come avevo programmato.

Era il compleanno di Denys, il piccolo bambino dei miei "padroni di casa". Ha compiuto 8 anni e ha fatto la festa in casa. Io il pomeriggio avevo lezione, quindi la cosa non mi ha toccato, se non per il fatto che prima di andarmene ho gonfiato e attaccato in giro per il salotto qualche palloncino. Ma sono stato ripagato del mio immenso sforzo polmonare.

Mi aspettavo di trovare la casa ormai sgombra una volta tornato e invece ancora dovevano andarsene gli ultimi marmocchi. Poco male, approfitto per andare a fare la spesa. Tornando, mentre salgo le scale, mi balena un'idea in testa: "Ma se invece dei genitori fosse venuta una sorella maggiore a prendere uno dei bambini?" Caspita, non sarebbe affatto male. Sperare non costa nulla, no? Apro la porta, ma non c'è nessuna sorella maggiore. Sarà per un'altra volta. In compenso, però, ci sono due mamme (scoprirò poi entrambe trentenni) e una, beh, dico solo che stiamo parlando di bielorussia, capelli biondi, occhi azzurri, alta e magra. Non andrò oltre.

Dicevo che sono stato ripagato dell'aiuto che ho dato nell'organizzazione, perché mi hanno offerto da mangiare e, soprattutto, da bere. Beh, per farla breve parlando viene fuori che "non sono sposata". E io o_o Ma dopo 5 minuti è venuto fuori che invece sì... non è modo di fare questo! Per concludere, questa mattina bocca impastata e rincoglionimento fino al primo pomeriggio. Ma poi sono tornato a studiare.

Oggi ho imparato che... 25 maggio 2012 (2)

eBay mi spia.

Come fate a saperlo???

Oggi ho imparato che... 25 maggio 2012

Vodka e studio non vanno d'accordo.

Sunday, May 20, 2012

E io che mi volevo divertire...

Perché ogni volta che faccio qualcosa mi ritrovo ad aggiungere altro lavoro a quello che già ho? Capiamoci, di sicuro non mi posso definire iperattivo, visto quanto sono pigro, ma certo è anche che non mi piace starmene con le mani in mano più di tanto tempo. E allora? Il punto è che mi sento soddisfatto solo quando so di fare qualcosa che può avere una ripercussione, seppur piccola, sul mondo reale. E allora, ascolto musica per fare e diffondere musica, leggo per scrivere, scrivo e faccio musica per pubblicare, pubblico per diffondere e via così... la mia nuova missione di vita è diventata quella di riuscire ad organizzare concerti per le band che mi piacciono e quindi quando andrò a vedere i concerti non mi limiterò a passarmi la serata, ma no, perché, quando posso invece mettermi in un altro progetto che promette di portarmi via tempo ed energie? Devo per forza prendere contatti con chiunque per organizzare concerti.

Seconda cosa, vogliamo parlare un attimo del mio cervello? Ormai ne ho la certezza, funziono per automatismi, i miei nervi reagiscono autonomamente agli stimoli esterni. Quando sarò morto aspettatevi di vedermi andare ancora in giro per qualche settimana, cercando di convincervi ad ascoltare musica di merda. Ho iniziato a rendermene conto già un po' di tempo fa quando, abituato a seguire le stesse strade girando in auto per città, continuavo nella stessa direzione sempre, anche quando avrei dovuto andare da tutt'altra parte. Ne ho avuta l'ultima conferma ieri quando ho cercato di aprire la porta di casa con la tessera per prendere la bici.

Ultimi aggiornamenti: ho inserito nella colonna a destra l'elenco delle ultime canzoni che ho ascoltato (e che ve ne frega? Non so, potete anche non leggere se non vi interessa) e aggiornato l'elenco dei libri letti, apostrofato con un bel "Leopardi vaffanculo". E poi, la scorsa settimana ho visto l'auto di google maps ma non mi ha fatto la foto :(

Wednesday, May 16, 2012

Una vita intensa, la mia

Fatti rilevanti degli ultimi giorni:
  • ho imparato che se devo dire 10, devo scrivere 100 per ricordare forse almeno 9;
  • ho visto un uomo senza un braccio (troncato poco sotto la spalla) tenere una lattina di birra incastrandola sotto l'ascella;
  • sapevate che da lontano un uomo seduto può sembrare un nano?
  • mi sono reso conto che la bici senza mani e la ruota senza mani sono molto simili. Ad un certo punto sai che non ti servono, ma sei sicuro che se le togli ti fai male;
  • ho deciso che scrivendo al computer inizierò ad usare le maiuscole dove necessario;
  • oggi una turista anglofona mi ha chiesto come funziona per usare le bici, le ho risposto di lasciar stare se non vive qui;
  • peperoni, funghi e pollo possono condividere la stessa padella.

Oggi ho imparato che... 16 maggio 2012

‎"se gavesi savù che per tradur dovevo imparar a pensar, gaveria evità XD
e continuavo a bever birra"

Saturday, May 12, 2012

Primo concerto @ La Jungla

Quel posto ha decisamente tutto il diritto di chiamarsi La Jungla, perché effettivamente è... una giungla. Si tratta di un'antica costruzione in pietra, circondata da un parco piuttosto grande e pieno di vegetazione. Per chi almeno una volta è stato in un centro sociale o altro spazio occupato simile può facilmente immaginare quali siano le condizioni igienico-sanitarie e, in genere, di manutenzione.

La locandina diceva 3€ e inizia alle 22? Bene, vuol dire ingresso libero e si inizia alle 23.30. Fuck. Piccolo problema: se voglio tornare a casa devo prendere la metro o la bici ed entrambe dopo una certa ora non ci sono più... quindi sono dovuto andare via a metà concerto, vedendo solo la cover band dei Motörhead (Motordeath, bravini, per carità, ma perché suonare più di un'ora?) un po' dei Maskeasko. Per la prossima volta devo informarmi sui bus notturni, magari almeno vedo un concerto per intero.

Friday, May 11, 2012

Giornata produttiva

Oggi nonostante non avessi lezione mi sono svegliato presto. Ho fatto colazione e mi sono messo a leggere... però mi sono accorto che non potevo sottolineare perché all'unica matita (IKEA) rimasta continuava a rompersi la punta... che fare? Ovviamente la scelta migliore è andare al mercato a comprare le 12 matite a 1€ che avevo visto più volte passando di là! Ma posso andare al mercato senza passare dal mio venditore di libri usati preferito? Assolutamente no e così me ne sono presi due (Miguel de Unamuno), ma visto che passavo di lì, perché non passare anche dall'altro? Quello con più roba ma molto più disordinata? Non avendo voglia di frugare tra i libri, sono andato a sfogliare le vecchie riviste e con piacere me ne sono portata a casa una di fumetti dei primi anni '90, solo perché in due pagine parlavano dei film di fantascienza che stavano per uscire (gremlins 2, terminator 2, hellraiser 3... mi capite vero?)

Dopo pranzato, sotto il cocente sole maledetto che mi brucia la pelle a momenti anche all'ombra (mi sto già abbronzando, giusto per rendere l'idea), ho preso la bici per dirigermi in università, dove mi aspettava la visione di Las lenguas de las mariposas, bellissimo film che si svolge all'inizio della guerra in cui prese il potere Franco. È seguita piccola discussione sul film tra me e la prof, gli unici presenti. Ma va bene così.

E infine, ho deciso di andare ad un concerto stasera, finalmente forse posso iniziare a prendere contatti nell'underground locale


Thursday, May 10, 2012

Come Fantozzi

Sostituite, nel seguente video "La corazzata Potëmkin" con "Il corso di traduzione II di Juanjo"


Se Paco sapesse di che inutilità è questo corso, non lo accetterebbe mai in sostituzione al suo... neanche se avesse il doppio dei crediti.

E io, intanto, trovo ogni giorno nuovi spunti e ispirazioni per scrivere storie sull'altro blog e mi alzo ogni mattina sempre più a fatica... c'è del bene e c'è del male, ma soprattutto tanto lavoro da fare. Se non altro ho iniziato (dopo solo 3 mesi che sono qui!) a socializzare con un po' di gente a lezione oltre alle solite 3-4. Che progressi! In più, ogni giorno che passa, ho sempre meno voglia di cucinare. Se non ricordo male Giulia (una compagna di corso di qui) ha detto un giorno: "Adesso io smetto di mangiare fino a quando non viene qualcuno a cucinare per me." Sottoscrivo.

Saturday, May 5, 2012

...che caos sia!

E caos fu.

Come se non avessi abbastanza pensieri per la testa, ieri scopro che l'integrità della mia famiglia è potenzialmente in pericolo. Nel frattempo io sono qui e aspetto di avere novità da mia sorella... e non so che fare. Certo, studio, leggo, scrivo (le avete viste le storie che scrivo qui vero?), ma poi? Sì, inizio ad annoiarmi ed è una vera rottura che ogni volta che c'è un concerto sia alle 20 nei giorni in cui ho lezione fino alle 19.30 (e tra andare a casa, mangiare e poi uscire, il concerto se non è già finito poco ci manca).

Ho provato a chiedere un po' in giro se qualcuno (o sarebbe meglio dire qualcunA visto che l'ho chiesto solo a ragazze) vuole venire a vedere il CCCB (Centro della Cultura Contemporanea di Barcellona, uno dei musei principali della città), ma tra una che è fuori città, una che ha da finire un lavoro e un'altra che non risponde, mi toccherà andarci da solo. Almeno passo una domenica pomeriggio facendo qualcosa e in più è gratis...

Intanto, ho pensato bene di iniziare ad organizzarmi anche per fare gli esami a Trieste quando tornerò a casa e ho scoperto che l'ultimo appello della sessione estiva di spagnolo è il 25 giugno. Io dovrei tornare il 24, direi ottimo no? Almeno per gli altri ho tempo fino a metà luglio circa...Ho scritto al prof di spagnolo per chiedere se mi convalida per il secondo anno gli esami che farò qui, in modo da fare solo l'orale con lui e poter provare a fare quello del terzo anno... mi ha detto di chiamarlo la prossima settimana. Almeno non ha detto di no. Però ho paura.

Quindi, riassumendo: la situazione esami è disastrosa, il tempo è quel che è e non so cosa sarà di me tra due mesi. E se passerò l'estate incolume non so se riuscirò a laurearmi a marzo come sperato. Ma ci proverò.

E se qualcuno si dovesse chiedere come va con lo sport, rispondo che non sto facendo nulla, le persone che ho contattato non si sono più fatte vive (ma perché vi speravo?), la voglia di allenarmi da solo non mi viene e poi... boh, fanculo a tutto.

Monday, April 30, 2012

Prostituzione a domicilio

Non sto più aggiornando il blog, lo so, ma non ho praticamente nulla di nuovo da dire... e piuttosto che risultare noioso preferisco non scrivere niente. Almeno non faccio perdere tempo a gente che spera di vedere qualcosa di nuovo o divertente.

Ma in effetti un po' di cose le ho accumulate e qualcosina da scrivere c'è. E se ve lo state chiedendo, no, non ho messo un titolo così per invogliarvi ad aprire il link e poi parlare di tutt'altro, abbiate pazienza...

Una settimana dopo il mio ritorno a Barcellona, sono venuti a trovarmi i miei e sono rimasti qui una settimana. Sono andato a prenderli in aeroporto e li ho aiutati a trovare l'albergo e poi non li ho più visti per quasi una settimana. In effetti non erano venuti tanto per me, quanto per vedere la città e poi io ero sempre impegnato con le lezioni... però venerdì siamo andati a cena assieme (anche perché Silvia ha insistito affinché li portassi al Pollo Rico) e nonostante mi aspettassi di annoiarmi a morte ho passato una serata anche piuttosto piacevole. Ora vi starete chiedendo tutti cosa sia il Pollo Rico. O forse no perché l'unica che mi legge lo sa già...

...MA...

...nel caso in cui ci siano anche altri lettori, si tratta di un ristorante di dubbia qualità, dove si può mangiare (potenzialmente tanto) spendendo relativamente poco.
Per dire: la prima volta (con Silvia a gennaio) abbiamo preso paella per due. Probabilmente il cameriere ci vedeva doppio e ha creduto che ne avessimo prese due per due, perché oltre a mangiare fino a star male, ne abbiamo anche portato a casa un bel piatto abbondante. Con i miei invece abbiamo mangiato altro e a quanto pare per le altre pietanze le quantità sono più modeste, ma comunque si mangia a sazietà.
Ma la cosa interessante del Pollo Rico è che a vederlo da fuori sembra una bettola squallidissima e se si trova il coraggio di entrare e salire al primo piano, ci si risolleva un po' il morale e si trova una sala accogliente modello osteria di basse pretese con piastrelle di forme e colori fastidiosissimi alle pareti (molto simili allo stile delle ceramiche siciliane) e, ciliegina sulla torta, un servizio ben lontano dal raffinato ma comunque divertente e simpatico. Un'ambiente piuttosto amichevole e spensierato insomma. Sicuramente non per cene eleganti ma, credetemi, dopo una certa ora si riempie sempre.

Visto che ai miei genitori cenare lì venerdì non è bastato, il giorno seguente mi hanno chiamato per chiedermi di tornarci. Potevo dire di no? Chiaro che no.


Qualche giorno fa, mentre tornavo a casa dopo aver fatto la spesa, un ragazzo in mezzo alla strada mi ha dato questo bigliettino. Si tratterà soltanto di massaggi? Io non credo... però devo ammettere che la foto mi fa venir voglia di provare a chiamare.

Monday, April 23, 2012

Oggi ho imparato che... 23 aprile 2012

Si può fare un incubo in cui si viene inseguiti e assediati da uno stormo di piccoli ippopotami rosa volanti che poi scendendo a terra si trasformano in panda.
Momenti di terrore.

Saturday, April 21, 2012

Barcellona 2: Il ritorno

Sì, sono tornato domenica scorsa e ancora non ho scritto nulla fino ad oggi, dopo quasi una settimana. Ma ho avuto le mie buone ragioni eh.

Prima di tutto, sono pigro. E poi ho avuto altri impegni. Per i primi giorni ho studiato per la prima esercitazione di sociolinguistica dell'italiano e devo dire che credo sia andata piuttosto bene. Dopo i primi attimi di panico (non c'era abbastanza tempo per scrivere nemmeno metà delle cose che avrei voluto), ho iniziato a scrivere e ho consegnato senza nemmeno rileggere (molto male!) ma come ho detto non ne ho avuto il tempo.

Successivamente, ho tra le lezioni, lo studio e i compiti ho avuto poco tempo, che ho sfruttato per fare un po' di pulizie in casa, sistemare la camera, fare la spesa... insomma a ricominciare la mia vita qui.

Ieri (venerdì), in più, ho avuto anche una lezione extra, correzione dell'esercizio sul romanticismo preparato durante le vacanze pasquali (preso 1 punto su 1! :D ) e dopo di questo sono andato a prendere un caffè con Cristina, la già citata ragazza di Saragozza che studia italiano.

Una settimana piuttosto intensa insomma, che si è conclusa oggi con ricerche su internet di eventi musicali brutti ai quali andare nelle prossime settimane. Domani arrivano i miei e se ne andranno la domenica seguente, quindi non credo che avrò molto tempo libero... chissà.

Oggi ho imparato che... 21 aprile 2012

In ucraino "Mi faccio un caffè e vado in camera" vuol dire: "Ti girerò attorno tutta la mattina blaterando".

Saturday, March 24, 2012

Buona pascua

Basta relativamente poco tempo per abituarsi e smettere di vedere la nuova città come un posto esotico e bizzarro. Solo poche settimane dopo il mio arrivo a Barcellona mi sono reso conto che iniziava a diventare tutto monotono, poco interessante, sempre uguale. Non c'era già più quel senso di novità e la voglia di andare a scoprire cosa ci fosse dietro l'angolo, quasi avessi sempre vissuto qui. Ma stocazzo, la città è talmente grande che ci vorrebbero anni prima di riuscire a vedere e provare tutto, anche se è vero che ad alcune cose ci si fa l'abitudine e smettono in poco tempo di essere divertenti o particolari. Come le scritte in prossimità delle strisce pedonali, in cui mette all'erta chi sta per attraversare che un morto su tre in incidenti stradali a Barcellona, andava a piedi. Una possibile interpretazione è che se ti lanci in mezzo alla strada e muori, almeno ne porti con te altri due.

Ora è il momento di tirare qualche somma, perché domani mattina partirò e sono riuscito con mio grande stupore a concludere tutte ciò che mi ero prefissato a inizio settimana. Quindi: consegnato tutto quello che dovevo consegnare, finito di leggere i Promessi Sposi (giusto in tempo per iniziare La desheredada) e andato a vedere il concerto degli Ex-Con, putroppo da solo, ma vabbè, meglio che niente.

Nota importantissima: il dolce tipico di pasqua di qui si chiama Mona de pascua e con questo ho detto tutto.

Cosa dimenticherò domani?

Wednesday, March 21, 2012

Manzoni, la pioggia e il catalano

Sono a -6 capitoli dei Promessi Sposi e -3 giorni. Manca ormai pochissimo e posso affermare con sicurezza che mi fa schifo. Devo ammettere in certi punti mi ha aperto la mente e mi ha fatto ragionare (come nel mio rinnovato odio verso gli anticomplottisti), ma andiamo, romanzo storico? Non condivido. Se non ci fossero tutti quegli intermezzi noiosissimi di storia, il racconto si esaurirebbe in 3 o 4 capitoli e invece bisogna sorbirsene 38 TRENTOTTO, ve ne rendete conto? Ovviamente gli riconosco il valore che gli è stato dato per una lunga serie di motivi, ma trovo fastidiosissimo il continuo interrompere la narrazione per passare a dettagli e divagazioni sulla vita dell'epoca, tra l'altro la maggior parte delle volte poco o per niente utili ai fini del racconto.

Oggi si è abbassato un po' il vento ma ha iniziato a piovere. Con delle interruzioni è durato tutto il giorno ed è ancora tutto coperto... spero che non duri ancora tanto perché altrimenti mi toccherà prendere ancora la metro invece che andare in bici...

Tra l'altro, questa mattina, ho partecipato al primo incontro del gruppo di conversazione catalano-italiano. L'ho già detto che ancora non so fare una frase che sia una in catalano? Per capirlo non è un grosso problema, ma in produzione sono a livello zero. La cosa è molto blanda e semplice, comunque. Abbiamo tutti i recapiti l'uno dell'altro (siamo 6, più eventualmente il responsabile dell'organizzazione se e quando ne avesse voglia) e ci possiamo chiamare / scrivere per andare a fare qualsiasi cosa, potenzialmente in qualsiasi momento. Inizierò da metà aprile, quando sarò di ritorno a Barcellona.

La storia si ripete

Finalmente ho trovato le parole per esprimere quello che provo: vaffanculo anticomplottisti de stocazzo, siete l'espressione più patetica dell'ignoranza delle masse. Nel '600 avreste creduto che la peste fosse causata dagli untori e ancora prima avreste esultato alla tortura di una presunta strega. Niente mi fa pensare che se ne aveste l'occasione mettereste alla forca chiunque, mossi dallo spirito della massa di merda alla quale appartenete.

Tuesday, March 20, 2012

Pedalando controvento

Oggi mi pare quasi di essere a casa. Tira un vento piuttosto forte e se lo dice un triestino, vuol dire che non è affatto poco. Per carità è ben lontano dal farmi provare le grandi emozioni della bora tipo "appena giri l'angolo ti sposto di due metri", ma per la prima volta da quando sono qui, tira veramente vento. Del resto la vicinanza del mare porta sempre un po' di aria.

Però, non vi dico che fatica tornare a casa oggi in bici, con il vento che mi soffiava in faccia e si opponeva al mio frenetico pedalare. Per parlare poi del parcheggio vicino casa, una sorta di deserto con tanto di sabbia, che oggi si sollevava a nuvoloni.

A due passi c'era anche parcheggiata una moto mezza distrutta con sedile tigrato, che contribuiva non poco a creare un aspetto post-apocalittico degno dei migliori anni '70-'80.

E intanto stasera mi sono preso un po' di pausa, perché continuare a leggere e leggere e leggere mi sta facendo andare fuori di testa. Sono indietro con i Promessi Sposi, ma domani mi rimetto sotto. Ce la posso fare. Non credo che sopravviverò, ma ce la posso fare.

Sunday, March 18, 2012

Countdown

Tra una settimana partirò, tornerò a casa a riposare e passare le vacanze di Pasqua con amici e parenti, però prima di partire devo finire alcune cose, sarà il rush finale prima di 3 settimane di cazzeggio. Ecco cosa ho intenzione di fare in questa densissima settimana:
  • finire di leggere i Promessi Sposi (entro domenica, sono quasi a metà);
  • rileggere e consegnare il lavoro di letteratura spagnola (entro mercoledì);
  • consegnare lo schema per il terzo lavoro di sociolinguistica spagnola (entro giovedì);
  • andare a vedere gli Ex-Con e tentare di non farlo da solo (venerdì).
Ce la farò? Vedremo.

Saturday, March 17, 2012

¡Noise!

Devo ammettere che ci ho messo anche fin troppo tempo a pensarci... se addirittura a Trieste ci sono degli stronzi che fanno noise (sì, parlo di me e i miei amici), mi pare scontato che a Barcellona ce ne debbano essere molti di più. E di conseguenza, forse esiste anche una scena prolifica. Ebbene sì.

Ora sto ascoltando Coàgul, prima ho scoperto xmarx (che è anche proprietario di un locale qui a Barcellona, quindi cercherò di andare a dargli un'occhiata) e girando un po' su internet ho trovato qualche altro artista ed alcune etichette. Forse inizierò a divertirmi.

Ex-Con live la prossima settimana. Assolutamente sì.

Ora, dicevo che andrò al Marx Bar se non avrò troppo sonno, perché apre alle 23 e io sono abituato ad andare a dormire piuttosto presto. Ma sono curioso e allo stesso tempo anche un po' intimorito.
E quindi aspetto che arrivi l'ora, o che almeno si avvicini, giusto per non stare in giro per strada delle ore... e sto chiuso in camera perché Ihor e Zoryna, senza avvisarmi hanno invitato degli amici a cena. Vabbè, si vede che da loro funziona così. Ma se fossi stato nudo? E se avessi dovuto cucinare e mangiare anche io? Mah.

Mi consolo compiacendomi della felice scoperta.

Oggi ho imparato che... 17 marzo 2012

Forse esiste una scena noise a Barcellona.
O almeno forse esiste un locale in cui fanno qualche live (l'ultimo un mese fa, mapporca...)

Friday, March 16, 2012

Cacchio, io ero qui per studiare.

Sono le 23.33 e sono in sala studio di fianco alla Sagrada Familia. L'intenzione era di studiare un po', ma ho fallito miseramente. Ma andiamo con ordine.

Come penso di aver già scritto, la connessione wifi a casa è uno schifo. E sapete perché? In casa non c'è la connessione, però arriva il segnale di una rete non protetta e ci si può connettere a quella. Già, bella merda. Nella maggior parte dei casi funziona in modo soddisfacente, cade ogni tanto il segnale, ma è questione di minuti e tutto riprende a funzionare normalmente. Ebbene, come già era successo un'altra volta, questa sera non ne voleva sapere e allora dopo cenato sono venuto qui. Bella, bellissima invenzione le sale studio aperte fino all'una di notte. Soprattutto se c'è la connessione wifi. Univo problema: sono aperte solo da lunedì a venerdì, quindi nel fine settimana ci si incula. L'alternativa, però, fino alle 20-20.30 esiste, perché alcune biblioteche dell'università sono aperte anche sabato e domenica. Ma sono dall'altra parte della città. No, grazie.

Ora, non me ne vogliano i miei (numerosissimi!) amici e lettori vegetariani, vegani, fruttariani e chissacosaltrariani, ma non c'è assolutamente niente al mondo che batta l'accoppiata pancetta/bacon e uovo. A colazione, a pranzo e suppongo (visto che in questa fascia oraria non l'ho ancora provata) a cena. Mi manca anche per merenda, ma dubito che si possa rivelare un fallimento.

E insomma, siccome non posso stare lontano dalla grande rete ho preso la bici e sono venuto qui. Giuro, ho portato il libro per studiare, volevo farlo veramente. Ma è rimasto nello zaino. Però penso che verrò qui altre volte, è molto tranquillo, spazioso e (per il momento, visto che siamo ben lontani dal periodo esami) poco frequentato a quanto pare (o chissà, forse è solo perché è venerdì sera).

Ero qui per studiare e invece ho passato quasi tutta la sera a cercare casa. Ho risposto a due annunci (non è facile trovare qualcosa che faccia al caso mio, per posizione, prezzi e date). Non ci spero più di tanto, ma mi renderebbe molto felice. E intanto con la mente sono già quasi a casa, con 9 giorni di anticipo.

Wednesday, March 14, 2012

Dormire o non dormire?

L'ho già detto ma non posso fare a meno di ripeterlo: I Promessi Sposi conciliano il sonno in un maniera indescrivibile. Posso andare a dormire alle 21? Dopo un capitolo di quel libro, la necessità c'è.

Oggi ho finito la prima stesura e rilettura del lavoro di letteratura spagnola. Una breve analisi del rapporto tra conflitto e letteratura. Ora non mi resta che sperare che Cristina (la ragazza di Saragozza che studia italiano con cui faccio uno scambio linguistico) abbia il tempo di dargli un'occhiata, poi potrò stamparlo e consegnarlo.
Dopo di ciò, non mi resta che preparare lo schema per sociolinguistica dello spagnolo sul lavoro che dovrò fare dopo pasqua e finalmente sarò tranquillo. Già ora sono molto sollevato, ma non è ancora finita.

Oggi mi hanno chiamato dall'università e ho avuto la prova che riesco a capire un po' di catalano. Però poi ho dovuto chiedere di passare allo spagnolo, perché non sono in grado di rispondere.
Novità: quando tornerò dopo le vacanze di pasqua farò parte di una classe di conversazione italiano-catalano, quindi avrò l'opportunità di imparare un po' anche di questa lingua e (l'italiano, chiaramente) e forse fare qualche nuova conoscenza.

Per ora mi accontento di godermi un po' di meritato riposo. Almeno la sera, credo ci poter lasciare i libri da parte e, al massimo, leggere qualche pagina. I Promessi Sposi dovrò finirli il prima possibile, perché mi spettano altri libri, non meno impegnativi.

Dimenticavo, ieri sono andato a fare la tessera della biblioteca di fianco alla Sagrada Familia. È piuttosto vicina a casa e da lunedì a venerdì è aperta fino a tardi. Quindi se avrò bisogno di studiare e in casa non sarà possibile, potrò andare lì invece che fare tutta la strada fino all'università.

Ah, ultima cosa, fanculo, sono ancora su fb, vi odio tutti. Vado ad addormentarmi sul XIII capitolo.

Monday, March 12, 2012

Saturday, March 10, 2012

Oggi ho imparato che... 10 marzo 2012

Devo smetterla di rinviare di anni l'ascolto delle band interessanti o presunte tali.


Friday, March 9, 2012

Il conflitto

La mia condizione mentale sta degenerando. Per non parlare di quella fisica. Da sveglio, passo la maggior parte del mio tempo a leggere e studiare o seguire corsi. Non posso nemmeno dire di riposare quando cucino, perché tra una spadellata e l'altra leggo i Promessi sposi. Per essere a lezione alle 8.30 mi alzo alle 7, ma il mio corpo ha deciso che devo svegliarmi ogni giorno alle 6.30. Anche quando non ho lezione. Certo, nel fine settimana posso rimettermi a dormire, ma è stressante. E negli ultimi due giorni ho fatto una fatica indescrivibile per non addormentarmi a lezione. Mi hanno consigliato caffè o caffè con ginseng. In effetti qui ho eliminato completamente il consumo di caffè, ma fino ad ora non avevo neanche bisogno. Diciamo che andando a dormire sempre tra le 23 e mezzanotte non ho troppi problemi a svegliarmi per tempo. E a quanto pare il problema sta iniziando a diventare proprio l'opposto.

Ovviamente svegliandomi presto mi vien sonno presto, complice anche la stanchezza che accumulo passando intere giornate sui libri. Risultato: vorrei andare a dormire ogni giorno subito dopo aver cenato. Forse fare un po' di moto potrebbe aiutarmi a mantenere in vita il mio metabolismo, ma non ne ho il tempo. Fino a pasqua devo dedicare il 90% del mio tempo a preparare i lavori che dovrò consegnare prima della partenza. Dopodiché potrò respirare un po', giusto per non morire al mio ritorno. Se non altro ho la bici.

Il conflitto, è il tema che ho scelto di sviluppare per il lavoro di letteratura spagnola. Oggi ho preparato l'introduzione, nei prossimi giorni provvederò a sviluppare il discorso più approfonditamente.

Vincolla, se mi leggi, grazie per aver postato questo link: http://tonsband.com/ mi stanno piacendo.

Non sono sicuro se il mio aspetto sia dovuto più alla stanchezza
o all'aver scoperto che i 3,2GB della mia dropbox sono quasi esauriti

Thursday, March 8, 2012

Questo... è il mio bastone di tuono!

Potete immaginare il mio stupore quando l'ho vista in bagno.
E se non lo immaginate, non rivolgetemi mai più la parola.
Credo che uno dei fattori per valutare quanto uno straniero sia integrato nel paese che lo ospita sia, se guarda la tv, vedere se cerca le reti di casa sua (ovviamente con l'ausilio di un satellite) o se segue le trasmissioni locali. Ovviamente avrete capito che l'idea mi è balenata in mente osservando i miei coinquilini, che (indovinate un po') non hanno in memoria nemmeno un canale spagnolo. Certo, posso capire la nostalgia di casa e sentir parlare la propria lingua ogni tanto possa aiutare anche a rilassare il cervello, ma dopo 5 e 7 anni che vivi in un paese, secondo me, dovresti essere ormai quasi al pari di un autoctono. E invece no, alcuni preferiscono chiudersi nella propria isola linguistica, usando la lingua locale solo per comunicare all'esterno (e il minimo indispensabile con chi, come me, viene a vivere in subaffitto). I problemi ovviamente sono molteplici. Ad esempio, non capire come funziona il proprio contratto telefonico né tanto meno quello che ti viene detto dall'operatore del call center. E questo è solo uno dei possibili tanti esempi di vita quotidiana che non sono in grado di gestire nonostante vivano qui da un monton.


Oggi ho provato l'ebbrezza di tenere il manubrio della bici con una sola mano mentre mi tiravo su la cerniera della giacca, nonché di dare pseudo-consigli pseudo-amorosi. Ma non sono la persona più indicata per questo genere di cose, visto che quando si tratta di faccende che non mi riguardano sono anche fin troppo distaccato e incapace di immedesimarmi negli altri. Ne consegue che posso analizzare tutto in maniera molto oggettiva, ma si sa, i sentimenti non sono oggettivi e non seguono la ragione. Ergo, non ascoltatemi, vi farei fallire miseramente.

Wednesday, March 7, 2012

Oggi ho imparato che... 7 marzo 2012

Devo smettere di andare al mercato Encants Vells a guardare i libri usati.

Parque Jurásico
Dracula (Bram Stocker, lingua originale)
Banco (ok, già letto in italiano, ma mi piace)

Finalmente riposo

Oggi sono riuscito finalmente a prendermi una mezzoretta di relax, dopo due settimane di continuo lavoro, interrotto solo da una breve malattia. E ora, continuo con un'altra mezzoretta di pausa per per poi iniziare il lavoro di letteratura spagnola. Ho dovuto chiedere conferma al prof sul tema scelto prima di iniziare, ma lo ha accolto molto di buon grado: il conflitto. Ecco, diciamo che ho qualche idea, molto vaga, su come sviluppare il discorso e dei contenuti. Devo finirlo prima di tornare a casa per pasqua, il che vuol dire che lo devo consegnare entro il 21 marzo. Ho due settimane esatte da oggi.

Nel frattempo, quasi senza che me ne accorgessi, oggi ho festeggiato un mese di uso del servizio bicing. Un mese passato a studiare costantemente quale fosse il percorso migliore per andare e tornare dall'università e che ha portato i suoi frutti. Per non parlare del fatto che sto iniziando ad andare discretamente in bici, tanto da poter fare anche alcuni tratti in strada senza troppa paura di essere travolto.

A proposito di strade, qui il lavaggio (oltre alla normale raccolta dei rifiuti, efficientissima) lo fanno sul modello del diluvio universale, tanto che ogni mattina pare che abbia piovuto. Pioggia vera invece non ne vedo da un po' e mi sta anche bene così, visto appunto che vado sempre in bici.

Altre novità: venerdì andrò a ritirare la tessera per le biblioteche pubbliche (così forse finalmente inizierò ad andare a studiare alla biblioteca della Sagrada Familia che ho scoperto due settimane fa); sono riuscito a leggere Se questo è un uomo di Primo Levi in una settimana (per quanto sia breve, sono piuttosto lento a leggere e questo mi porta al prossimo punto...); sono ben lontano dalla metà e sono già stufo dei Promessi sposi, che ho relegato alle sessioni di cucina, mentre ho la pentola sul fuoco o qualcosa nel forno, o alle meno eleganti (ma più brevi) cacate; mi ero ripromesso di cercare di evitare l'argomento, ma ho dovuto rispondere questa mattina alla prof di sociolinguistica dell'italiano quando ha detto: "Quando Trieste è tornata amministrativamente sotto l'italia". E giusto perché non avevo già abbastanza da fare, dovrò mandarle il materiale relativo al TLT. Però ha apprezzato e mi ha ringraziato di averle fatto scoprire che il trattato di Osimo non è esattamente come ce lo raccontano.

Monday, March 5, 2012

Nazionalcazzismo

Nel XIX secolo andava tanto di moda l'idea di unirsi sotto una stessa bandiera se si aveva qualcosa in comune, spacciandosi per un solo popolo, anche se con poca storia in comune e ancora meno per quanto riguarda la lingua. Alcuni Paesi potevano vantare una maggiore unità (come la Germania), altri praticamente nulla (come l'italia).

Il nazionalismo in epoca romantica era uno dei fattori trainanti della società europea e ancora adesso ne subiamo le conseguenze. Non solo, molti, moltissimi di noi sentono ancora ardere in sé quegli ideali di unità nazionale, spesso identificati negli ideali di partiti di estrema destra.

Estrema destra, spesso identificata come conservatrice e nazionalista. Conservatrice di un ideale rivoluzionario.

E chi è che decide dove devono arrivare i confini di uno stato?
E se una parte di uno stato non si riconosce più in esso?
E se una parte di uno stato non si è mai sentita parte di esso?
Lì dove i confini sono stati imposti, con che autorità si impedisce che vengano modificati?
E quanto legno roderebbe un roditore se un roditore potesse rodere il legno?

Seriamente, senza mezzi termini, sta cosa del nazionalismo, se va oltre i 10km da casa propria, è una cagata pazzesca. Chi è il coglione che non se n'è ancora reso conto?

Sunday, March 4, 2012

Saturday, March 3, 2012

Addio Facebook

Sì, trovo che sia una cosa sufficientemente importante da dedicargli un post nel blog, addirittura una piccola pagina della mia vita, che oggi, 3 marzo 2012, si svuoterà di uno strumento informatico che in tanti casi è stato utile o semplicemente un passatempo. Ora, visto che il servizio al quale mi ero registrato è cambiato, decido di smettere di usarlo. Addio facebook e addio alla tua timeline del cazzo. Continuerò ad usarti perché ho eventi, pagine e prodotti da spammare, ma di me non rimarrà nulla. Non cercate quindi di contattarmi, perché al di fuori delle pagine che amministro non otterrete risposta. Ho un nuovo (nel senso di poco usato) profilo di google+, al quale domani passerò definitivamente per tutte quelle porcate da social network che prima erano destinate a facebook. Quindi sappiatelo: potrà essere mi vediate condividere qualcosa su fb, ma non aspettatevi risposte, perché le probabilità che arrivino saranno remote.

Friday, March 2, 2012

Sui moti e le rivolte popolari

Perché con il passare del tempo, senza motivi apparenti, odio sempre di più il mondo e le persone?

Da un parte vedo, in Spagna, studenti (e in minor parte anche lavoratori) che protestano contro tagli di vario tipo. All'istruzione, ai trasporti pubblici e via dicendo. Come non essere d'accordo con loro? Meno soldi vuol dire meno lavoro, che diventa meno consumi, che vuol dire far peggiorare la crisi economica. Meno istruzione, vuol dire gente meno qualificata che farà meno lavori che possono portare allo sviluppo del paese, che vuol dire peggiorare la crisi economica. E comunque in ogni caso (crisi o meno) vuol dire avere una marea di persone che non possono lavorare perché i posti che potrebbero prendere sono già tutti occupati da altri come loro.

Non sarebbe forse più intelligente, da parte degli amministratori pubblici, cercare piuttosto di dare più soldi alla gente, in modo che lavori, produca e consumi? E tagliare dove ci sono gli sprechi?
Certo, sto applicando quello che conosco dell'Italia alla Spagna, ma credo che le cose non siano poi così diverse. Mancano soldi? Toglieteli da dove ce ne sono tanti, non da dove ce ne sono già pochi.

Eccheccazzo.

E lo stesso in Italia. Vedo, in questi giorni, le proteste in Val di Susa. Come non essere d'accordo con quei disgraziati che vivono tranquilli nelle loro case e un giorno si vedono terre ed edifici espropriati per la costruzione di un'opera voluta da pochi (che quindi non può essere definita pubblica), pagata con i soldi di tutti, dannosa e che non ha motivo d'esistere se non quello di rimpinguare le tasche di qualche grasso ladro? Non sareste anche voi che mi leggete in prima linea per difendere le vostre case ed evitare la distruzione delle vostre terre? Probabilmente sì.

Dall'altra parte, però, cosa vedo? Vedo orde di persone che non sanno cosa stanno facendo. Al solito, certo, i "capi" sanno bene qual'è il problema e come lo si sta affrontando, ma la maggioranza è lì senza saperne bene il perché, come spesso capita nei cortei o nelle manifestazioni giovanili. Mi vien da pensare (e credo seriamente in ciò che sto per scrivere) che poco sia cambiato dai tempi della rivoluzione francese, dei moti risorgimentali italiani o dei sollevamenti popolari a Madrid del 1766. Le rivolte erano sempre portate avanti da folle composte da persone comuni, che avevano i loro buoni motivi per essere incazzati, ma dietro, sotto sotto, nell'ombra, c'era sempre l'interesse di qualche gruppo che ambiva a conquistare il potere.
Ma questo toglie forse dignità alla protesta? Secondo me, no. Come ho detto, la gente che scende in piazza normalmente ha dei buoni motivi per incazzarsi e spesso è la mancanza dei generi di prima necessità o di diritti fondamentali.

Il problema è che, come da una parte ci sono manifestanti che sono lì senza dei buoni motivi (e a volte, non lo nego) anche solo per far casino, dall'altra parte ci sono spesso poliziotti o militari che si trovano in un contesto lontano dal loro, che non sanno chi hanno davanti, né il perché delle manifestazioni. E se lo sanno, molto spesso non si tirano indietro perché devono pur portare a casa la pagnotta... E anche tra questi, non nascondiamolo, ci sono quelli che vogliono solo andare a menare un po' il loro randello in giro, perché è da troppo tempo che non lo tirano fuori.

A mio avviso, avremo raggiunto un livello decente di civiltà solo quando saremo in grado di convivere senza bisogno di moti popolari e rivolte e soprattutto, in caso capitassero, chi è preposto all'ordine pubblico sarà in grado di capire da quale parte si deve schierare. Non sempre chi protesta è nel torto (e anzi, se protesta è forse proprio perché ha ragione e non trova giustizia).

Thursday, March 1, 2012

Y U NO WORK?

Domani sarà il primo venerdì in cui non sarò solo in questa casa. Colpa della crisi. Potete ben immaginare quanto ero felice di non avere nessuno tra i piedi una mattina a settimana in cui non ho lezione. Ebbene, da domani Zoryna rimarrà a casa il venerdì perché non c'è abbastanza lavoro. Certo, sta cercando anche altro (andava anche a fare le pulizie in un'agenzia immobiliare che ha chiuso), ma pare che sarà molto difficile. E io mi perdo quelle tanto agognate ore di libertà e tranquillità, che probabilmente andrò a passare in biblioteca, per poter studiare in pace.

Zoryana, Y U NO WORK?

Non ci capisco niente...

Vorrei solo staccare il cervello, fare e non sapere cosa né perché. Molto spesso vorrei essere semplicemente un automa, senza preoccupazioni, solo compiti da eseguire. Non sempre, ma ci sono momenti in cui baratterei la mia (presunta) libertà per un po' di tranquillità. Non dover pensare ad appuntamenti, date, scadenze, compiti, incarichi, promesse e favori. Vorrei poter affidare tutto ad altri, fare e basta, quello che mi si dice e quando me lo si dice. Vorrei una segretaria, un po' mamma e un po' maestra, che mi controlli e mi dica tutto lei.

E non posso far altro che rilassarmi ascoltando Things Viral, aspettando domani per organizzarmi, nell'attesa che arrivi qualcuno a farlo per me.

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Rileggendo quello che ho scritto, mi rendo conto che molti potrebbero non approvare. Non è forse pieno in giro di persone che dicono di voler pensare con la propria testa e fare solo quello che vogliono? Non ho intenzione di discutere sul fatto che siano coerenti o meno, riflettevo solo sul mio essere controtendenza. Forse un bel mal di testa farebbe cambiare idea a tutti quei sempliciotti.

Tuesday, February 28, 2012

Oggi ho imparato che... 28 febbraio 2012

Vomitare alle 21.30 la pasta mangiata a pranzo è un liberazione epocale.

Saturday, February 25, 2012

Oggi ho imparato che... 25 febbraio 2012

Se dio ci ha fatti a sua immagine e somiglianza è perché non voleva essere il solo a soffrire quando si morde l'interno della guancia.

Maledetto.

Il male (aka morte maligna)

"Ciao sono Mauro..."
"Ciao, guarda, non sono a Barcellona, ma a casa dai miei"
"Ah, va bene, non fa niente, ci sentiamo"
"Ciao"
Uno anche ci prova a socializzare, ma se i risultati sono questi, cavolo, sarà più dura del previsto.
Va bene, vorrà dire che studierò da solo e diamine, studierò benissimo visto che sono in casa da solo. Bam. Febbre? Non lo so, non ho un termometro, ma la sensazione è più o meno quella. Non riesco a concentrarmi, sento caldo e poi freddo, mi vesto e mi spoglio e mi rivesto, non riesco a stare fermo e allo stesso tempo non ho le forze di muovermi. Tè e divano, ascolto i Korn, mi rilasso. Quando parte Got the Life mi alzo, decido di riattivarmi, ma ricrollo subito. Sono almeno due ore che vado avanti così. Colpa del caffè solubile che non so da quanto tempo era aperto? O troppa cioccolata? Non lo so, forse mi ha fatto male fare le pulizie questa mattina. Non credo di poter dare la colpa a brodo e crostini.

Non capisco nemmeno se sto male, ma di certo non ho la testa per studiare. Ci riproverò più tardi, questo è certo. Eppure avevo iniziato la giornata con le migliori intenzioni e fino a pranzo è andato tutto più che bene.

Non posso far altro che sorridere ripensando al cane affacciato alla finestra che ho visto ieri:


Friday, February 24, 2012

Ho bisogno di caffè

Mi piacciono i libri, peccato che non riesca a trovare il tempo di leggerli. Oggi per un solo euro al pezzo mi sono portato a casa (tutto rigorosamente in spagnolo):
  • Delitto e castigo;
  • L'iliade;
  • Un'antologia di poesie di Antonio Machado;
  • Bodas de Sangre di Federico García Lorca;
  • Scoperte e frontiere del neoclassicismo spagnolo (raccolta di quattro interventi a conferenze di Russell P. Sebold).
A parte i primi due, gli altri mi serviranno per preparare esami, sia qui che a Trieste e visto il successo di oggi credo che una volta a settimana (o ogni due) tonerò a vedere cosa mi offre il mio nuovo libraio preferito (come se prima ne avessi uno...)

Ovviamente, avendo i libri (ne ho anche due che ho preso ieri in biblioteca) e il tempo, ho iniziato a studiare per poter farmi un'idea di cosa scrivere nella tesina che devo preparare entro un mese per il corso di letteratura spagnola. Risultato: verso le 7 non ce la facevo più e sono dovuto uscire a prendere aria, perché mi ha steso.

Credo di potermi considerare fortunato perché in meno di dieci minuti in bici posso andare a sedermi su una panchina in tranquillità per rilassarmi e vedere questo:


E a due passi c'è anche la biblioteca della Sagrada Familia, aperta da lunedì a venerdì fino all'una di notte. Credo che molto presto diventerà la mia seconda casa.

Ormai è primavera, ieri ero in giro in felpa e a lezione in maniche corte, oggi ho passato l'intera giornata con le finestra spalancate e mi sono messo a studiare nella veranda, leggermente isolata dal resto della casa e quindi molto tranquilla, oltre che luminosa. Come dicevo, mi piace stare lì, nonostante la vista non sia oggettivamente delle migliori:

A sinistra.
E a destra.

Oggi ho imparato che... 24 febbraio 2012

Cercando bene si possono trovare pezzi di storia della letteratura spagnola ed internazionale a un euro al pezzo nei mercatini dell'usato.

Thursday, February 23, 2012

Sensi di colpa

Mi sento quasi in colpa, perché senza volerlo (ma non senza soddisfazione) sto trasformando il corso di sociolinguistica dell'italiano in un corso sulla storia di Trieste. Come ho già detto, la professoressa  è una triestina adottata e ne è innamorata, perciò ogni volta che capita di dover confrontare la teoria che ci spiega con la realtà del nostro vissuto, essendo in 4 o massimo 6 persone in classe, mi capita spesso di buttar lì quella frase che devia il discorso su questo binario che tanto mi piace. Una volta è stato: "È per questo che gli italiani "importati" a Trieste avevano (e hanno ancora) posti nell'amministrazione pubblica?", seguito dopo una decina di minuti da: "E anche gli istriani, che volevano essere italiani, li hanno fatti rimanere a Trieste", mentre ieri ho scoperto una nuova realtà. Ho sempre pensato che le famiglie in cui si parla italiano, piuttosto che il dialetto locale, fossero la minoranza, abituato bene come sono a Trieste e in generale al nordest. E per questo all'esortazione: "Pensate al vostro vissuto, i dialetti quasi non si usano più", mi sono stupito nel vedere una compagna annuire e pensieroso ho risposto: "Io però pensando al mio vissuto vedo il dialetto inserito in più contesti possibili". E ovviamente ogni volta che apro bocca parte un nuovo capitolo sulla storia di Trieste e di tanto in tanto dico qualcosa per alimentare la discussione e me ne compiaccio, ma come dicevo prima, mi sento in colpa, perché la povera prof non può mai iniziare e finire un discorso sull'italia che si va sempre a parlare di Trieste. Se le domande dell'esame saranno su quanto spiegato in classe, posso sperare in un buon voto!

Oggi ho imparato che... 23 febbraio 2012

Il 23 febbraio è la festa dell'esercito russo.

Auguri Misha!

Wednesday, February 22, 2012

Oggi ho imparato che... 22 febbraio 2012

Per riuscire a dare gli esami dei corsi che frequento non dovrò farmi un culo enorme, ma due.

Tuesday, February 21, 2012

Oggi ho imparato che... 21 febbraio 2012

Qui credono che la benzina a 1,40 euro sia tanto.
Che carini.

Manco nelle favelas...

... proprio nel senso che manco io. Mi hanno chiamato e mi hanno chiesto di andare lì da loro. E allora sono andato a dare un'occhiata. Favelas ben mascherate però, letteralmente a due passi dal centro. Cinque minuti a piedi dall'università ed eccoci in Carrer Sant Gil, una viuzza lunga poche centinaia di metri e piuttosto stretta, ma abbastanza spaziosa da lasciar passare un'auto senza che dia fastidio a chi passeggia sui marciapiedi laterali. Quasi tutte le finestre sono colme di panni stesi ad asciugare, ma non tutte sono visibili perché ci sono dei simpatici alberelli a nasconderle a chi guarda dal basso. Arrivo all'appuntamento con quasi 10 minuti di anticipo. Ne perdo cinque guardandomi in giro, osservando la zona... il portone in cui sto per entrare è pieno di scritte, non un buon segno ma mi dico: "Non posso giudicare la casa solo dal portone". Chiamo, per far sapere che sono arrivato e sto aspettando. Mi risponde l'omino dicendomi che arriva subito. Passa qualche minuto e mi sento chiamare dall'alto. Mi giro un po', guardo su, cerco e cerco ancora di vedere una faccia che si sporge sopra di me. Lo trovo. Ci guardiamo, mi lancia la chiave.

Strano.

Apro ed è il disastro. Già da fuori non pareva bene, ma vedendo le scale sembra ancora peggio. Sono strette, come tutte quelle che mi è capitato finora di vedere qui. Ma non è quello il problema. Tutti i muri sono scrostati, gli scalini dissestati e a metà strada mi devo fermare per far passare un ragazzo con un passeggino, che si blocca in mezzo a gridare a quello del piano di sopra (che poi, guardacaso, era proprio dove stavo andando io) di togliere la spazzatura dal pianerottolo. Aspetto che la discussione finisca, in modo tale che si liberi la strada e salgo.

In meno di cinque minuti ero fuori.

Entro, mi siedo dieci secondi netti su una sedia davanti un piccolo tavolo in cucina. Mi fa vedere la stanza. Uno sgabuzzino (ovviamente senza finestre) con appena lo spazio per il letto e un armadio che si apre su un'anticamera, dove da una parte si esce sul balcone e dall'altra su un'apertura alta circa quanto me (quindi circa un metro e settanta) dalla quale pende un lenzuolo. "Io dormo lì", mi dice. Non ho indagato oltre. Non sapevo se andarmene subito o vedere anche il resto. Ovviamente non ho resistito alla curiosità. La casa è di quelle che danno l'impressione di essere unte fin dentro i mattoni, seppur non sia palesemente sporca. La doccia si trova in un minuscolo bagno sul terrazzo (???), ma la cosa che mi sembra più strana è che non ci sia dentro NIENTE. Telefono (della doccia ovviamente), piano, fine.

Mi congedo. Lo ringrazio, facendo per stringergli la mano, ma lui rimane impassibile con lo sguardo all'insù verso il televisore appeso sul muro in cucina, bofonchiando parole non ben definite. Mi avvio verso la porta, mi aiuta ad aprirla e me ne vado. Ho dovuto chiamare subito Silvia per raccontarglielo, prima che mi dimenticassi tutto e perché avevo assoluto bisogno di farlo sapere subito a qualcuno.

Nota positiva della giornata: ho ricevuto un po' di soldi da casa che mi permetteranno di pagare l'affitto e mangiare per il prossimo mese, oltre che comprare i biglietti aerei per tornare a casa dal 25 marzo al 15 aprile.

L'oroscopo di oggi diceva di stare attento allo stomaco, ma è in ritardo di due giorni. O forse si riferiva alla possibilità di contrarre infezioni durante il mio soggiorno di pochi minuti in quell'appartamento vestito da baraccopoli? Sono veramente dispiaciuto di non aver potuto fare qualche foto...

Sunday, February 19, 2012

Eh la vita, la vita...


Possibile che per il semplice fatto di aver linkato su facebook il mio ultimo post sia passato da una media di 15 visite giornaliere a un picco di 92 oggi? Se è così, la farò diventare un'abitudine...

Visto che ancora non lo avevo fatto notare, abito vicino a questa cosa, che mi si para davanti ogni mattina, ma solo la sera acquista questa straordinaria tonalità di colore.


Passiamo oltre. Oggi mi sono messo su una panchina al parco qui vicino a leggere i Promessi Sposi, che mi sono fatto mandare da casa perché la prof del corso Leopardi, Manzoni e il Romanticismo ha voluto così. Sono al secondo capitolo, ma dio solo sa quanto ci metterò a finirlo visto che per ogni riga di testo ce ne sono almeno 5 di commento... Invece ieri ho provato l'ebbrezza di osservare per circa 15 minuti un gatto che preparava un agguato ad un uccellino in un pezzo di terra che vedo dalla piccola veranda che si trova tra la cucina e il bagno di casa. Mi piace, di tanto in tanto, mentre bevo un tè o mangio una tazza di cereali, fermarmi a pensare mentre guardo fuori da quella finestra. La vista in sé è pessima, ma fa molto quartiere di periferia con quel capannone abbandonato con i calcinacci a terra, i balconi delle altre case con i panni stesi a stendere e il prato completamente morto separato dalla strada da un alto muro in cemento sormontato da un cartellone pubblicitario. Eppure ha qualcosa di affascinante. Non posso evitare di mettermi lì e vagare per minuti e minuti con il pensiero. Oggi, con la mia tazza di tè fumante in mano e mangiucchiando un pezzo del mio pane, sono rimasto in contemplazione dell'universo, fino alla fatidica domanda di Ihor: "A cosa pensi?" - "Tante cose." - "Tipo... che la vita è una merda?" - "Sì, anche". A volte lo adoro.

Oggi ho imparato che... 19 febbraio 2012

È difficile imparare una lingua straniera da qualcuno che non è in grado di capire la differenza "questo/quello" né il verbo essere.

AAA stanza singola cercasi

Il pollo
Su segnalazione di Silvia oggi sono andato al LIDL a comprare pollo e salsicce che erano in offerta. Salsicce di scorta surgelate e pollo cotto oggi che durerà anche domani/dopodomani. La parte divertente è che ho fatto il pollo in padella e nonostante ci abbia messo un coperchio sopra ho inondato di grasso la cucina. Era un profluvio di liquido che dal piano cottura si spandeva a macchia d'olio fino a raggiungere luoghi impensati. Continuava a schizzare e colare ovunque, incurante delle barriere e degli ostacoli sul suo cammino. Poi non contento nella stessa padella (ancora su consiglio di Silvia) ho cotto anche le patate, che insieme ad un po' di riso e al mio pane hanno fatto da contorno al pollo. Tutto molto buono, valeva la pena di mettersi a pulire la cucina (che pareva un deposito di scarti di una clinica di liposuzioni) a pasto terminato.

Correndo al parco, mi pareva di averla scampata, perché ormai stavo per terminare il mio allenamento per dirigermi verso casa... se no che ad un certo punto, mentre sono lì tranquillo che faccio la mia corsetta, un cane mi punta minaccioso. Mi fissa. Lo ignoro. Abbaia. Io vado avanti. Mi corre incontro. Che fare? Se mi mostro intimorito è la fine, devo affrontarlo. Mi fermo all'improvviso e lo guardo, lui si ferma. Abbaia, scodinzola e si allontana trotterellando. La padrona quando ci siamo incrociati mi ha chiesto scusa, ma il suo cucciolo di labrador non mi ha spaventato.


 Che si sappia, sto cercando un nuovo appartamento. In realtà non ho mai smesso di guardare annunci, ma  ora sono piuttosto intenzionato a cambiare casa. Capiamoci, non sto male, ma ci sono alcune piccole cose che non mi rendono del tutto soddisfatto e perciò se mi capitasse di trovare un posto migliore (e perché no, più economico) non mi dispiacerebbe. Se vi chiedete cos'è che non mi piace qui, vi tolgo subito la curiosità:
  • uso della lingua: nonostante siano qui a Barcellona da 7 e 5 anni (rispettivamente lui e lei), non si sono mai integrati del tutto nel tessuto sociale e non hanno per niente padronanza dello spagnolo. Nonostante siano piuttosto fluidi nell'esprimersi, sbagliano tantissimo e sto prendendo dei loro difetti (tipo sbagliare le preposizioni e coniugare male alcuni verbi). In più, tra di loro e con il bambino parlano sempre ucraino (però gli riconosco il fatto che a volte si sforzano di parlare tra di loro in spagnolo se ci sono io);
  • internet: non lo avevo ancora detto, lo so. Ricostruisco il dialogo del primo giorno in cui mi sono trasferito. "Mi potresti dare la password per internet?" - "Non serve password... guarda... cioè... noi abbiamo gratis" - "..." - "Perché, sì, guarda, c'è questa che... io non pago e vado in internet. Poi con l'antenna prende meglio" [...]. Io tuttora non so chi o cosa sia il proprietario di questa connessione, ma grossomodo funziona. Grossomodo;
  • il bambino: ha 8 anni ed è iperattivo. Non è un cattivo bambino, ma lo dovrebbero tenere un po' di più a bada. A tratti si prende un po' troppe confidenze. In genere non è fastidioso, ma a volte sì, come oggi a cena che mangiando il brodo faceva un casino della madonna e nessuno gli ha detto niente. Avrei potuto ucciderlo;
  • discussioni: non mi riguardano in modo diretto, perché convivo in modo totalmente pacifico con tutti, ma lui e lei ultimamente discutono e litigano spesso (oggi andando avanti per delle ore) e semplicemente rompono le palle. Lei mi ha detto che è un periodo difficile per via dei soldi e che quindi sono entrambi nervosi e litigano, ma non vedo perché debbano dare fastidio a me...
Certo, ci sono anche dei lati positivi, come ad esempio il fatto che delle poche case che ho visto questa è l'unica decente e che Zoryna mi regala sempre un sacco di cibo, ma capiamoci, forse posso trovare di meglio (unica condizione: dare due settimane di preavviso).

Saturday, February 18, 2012

Oggi ho imparato che... 18 febbraio 2012

Nelle zone moltro trafficate delle grandi città, attraversare la strada è quasi come fare un wall of death.


Friday, February 17, 2012

Oggi ho imparato che... 17 febbraio 2012

Il mio oroscopo per il prossimo mese è arbitrario ed estremamente chiaro.

Zoryna mi ha offerto dei limoni, tutto torna.




PS: mi sono appena accorto che è venerdì 17, non so più se uscire a fare un giro in bici come pianificato, soprattutto visti i precedenti di questa settimana. Ci penserò su.

Pane azzimo

Ho seguito la ricetta - primo risultato di google - a questa pagina, però con quantità leggermente ridotte (e senza farina integrale, ma solo quella normale) perché era la prima volta che provavo a farlo. Se volete la ricetta potete andare a leggerla lì, ma in sostanza si tratta semplicemente di mettere insieme farina, sale e acqua fino ad avere un buon composto omogeneo (con l'aiuto di un po' di olio), stendere e far riposare un'ora, poi fare i panetti, spennellare di olio e infornare a 250° per 20 minuti, girandoli a metà per avere una cottura più uniforme.

Ecco il risultato:


Credo già che la prossima volta li farò più alti per poterli tagliare a metà e copiare i panini dei kebabbari. E so che ci sarà una prossima volta perché ne ho assaggiato proprio ora uno ed è decisamente buono.

Thursday, February 16, 2012

Oggi ho imparato che... 16 febbraio 2012

Non è vero che l'organizzazione dell'università qui sia proprio così migliore rispetto a Trieste.
Un po' sì, ma non tanto.

Basta bici!

Ecco, l'avevo detto ieri che mi doveva capitare un'altra sfiga. Verso le 4 sono uscito per andare alla lezione del pomeriggio. Vado a prendere la bici. Bene. Passo la tessera. "Prendi la numero 20". Penso: "Perché mi fanno sempre camminare così tanto? Ce ne sono altre più vicine". Perché? Che domande, perché non si sblocca. Bici incastrata, il ché vuol dire perdere tempo a chiamare il servizio clienti (almeno è gratuito....) e andare a prendere la metro, perché ovviamente prima di 10 minuti non ne posso prendere un'altra.

E proprio questa mattina cosa ho letto sul giornale? (Ne ho trovati ben due, diversi, gratis all'università. Spero che capiti spesso!) Un lettore ha scritto: "Il servizio bicing causa più problemi di quanti ne risolva, dovrebbero pagarci per utilizzarlo, non noi pagare loro". Mai stato più d'accordo. L'unica soluzione possibile è evitare di uscire all'ultimo, ma essere sempre in anticipo in modo da poter ripiegare sulla metropolitana in caso di necessità. Farò il possibile.

Wednesday, February 15, 2012

Carbonara vegetariana

Per spendere meno soldi sto mangiando molte più verdure che carne, ma che si sappia, non ho intenzione di diventare vegetariano.

Le dosi sono per due persone che mangiano poco o per una che mangia tanto (a me ne è avanzata un po' per domani a pranzo, ma avrei anche potuto finirla stasera senza problemi). Ho pensato troppo tardi che ci poteva stare bene anche un soffritto di cipolla all'inizio, ma è venuta buona anche senza.

Ingredienti:

  • 2 carote medie.
  • 1/4 di peperone grande.
  • 2 uova.
  • Pasta.
  • olio, sale.
Preparazione:

Tagliare a dadini le verdure e metterle a friggere in una padella ampia e salare.
A parte preparare la pasta.
Quando le verdure sono cotte spegnere il fuoco e aggiungere la pasta. Rompere le due uova in padella e mescolare.

Risultato: