Tuesday, February 28, 2012

Oggi ho imparato che... 28 febbraio 2012

Vomitare alle 21.30 la pasta mangiata a pranzo è un liberazione epocale.

Saturday, February 25, 2012

Oggi ho imparato che... 25 febbraio 2012

Se dio ci ha fatti a sua immagine e somiglianza è perché non voleva essere il solo a soffrire quando si morde l'interno della guancia.

Maledetto.

Il male (aka morte maligna)

"Ciao sono Mauro..."
"Ciao, guarda, non sono a Barcellona, ma a casa dai miei"
"Ah, va bene, non fa niente, ci sentiamo"
"Ciao"
Uno anche ci prova a socializzare, ma se i risultati sono questi, cavolo, sarà più dura del previsto.
Va bene, vorrà dire che studierò da solo e diamine, studierò benissimo visto che sono in casa da solo. Bam. Febbre? Non lo so, non ho un termometro, ma la sensazione è più o meno quella. Non riesco a concentrarmi, sento caldo e poi freddo, mi vesto e mi spoglio e mi rivesto, non riesco a stare fermo e allo stesso tempo non ho le forze di muovermi. Tè e divano, ascolto i Korn, mi rilasso. Quando parte Got the Life mi alzo, decido di riattivarmi, ma ricrollo subito. Sono almeno due ore che vado avanti così. Colpa del caffè solubile che non so da quanto tempo era aperto? O troppa cioccolata? Non lo so, forse mi ha fatto male fare le pulizie questa mattina. Non credo di poter dare la colpa a brodo e crostini.

Non capisco nemmeno se sto male, ma di certo non ho la testa per studiare. Ci riproverò più tardi, questo è certo. Eppure avevo iniziato la giornata con le migliori intenzioni e fino a pranzo è andato tutto più che bene.

Non posso far altro che sorridere ripensando al cane affacciato alla finestra che ho visto ieri:


Friday, February 24, 2012

Ho bisogno di caffè

Mi piacciono i libri, peccato che non riesca a trovare il tempo di leggerli. Oggi per un solo euro al pezzo mi sono portato a casa (tutto rigorosamente in spagnolo):
  • Delitto e castigo;
  • L'iliade;
  • Un'antologia di poesie di Antonio Machado;
  • Bodas de Sangre di Federico García Lorca;
  • Scoperte e frontiere del neoclassicismo spagnolo (raccolta di quattro interventi a conferenze di Russell P. Sebold).
A parte i primi due, gli altri mi serviranno per preparare esami, sia qui che a Trieste e visto il successo di oggi credo che una volta a settimana (o ogni due) tonerò a vedere cosa mi offre il mio nuovo libraio preferito (come se prima ne avessi uno...)

Ovviamente, avendo i libri (ne ho anche due che ho preso ieri in biblioteca) e il tempo, ho iniziato a studiare per poter farmi un'idea di cosa scrivere nella tesina che devo preparare entro un mese per il corso di letteratura spagnola. Risultato: verso le 7 non ce la facevo più e sono dovuto uscire a prendere aria, perché mi ha steso.

Credo di potermi considerare fortunato perché in meno di dieci minuti in bici posso andare a sedermi su una panchina in tranquillità per rilassarmi e vedere questo:


E a due passi c'è anche la biblioteca della Sagrada Familia, aperta da lunedì a venerdì fino all'una di notte. Credo che molto presto diventerà la mia seconda casa.

Ormai è primavera, ieri ero in giro in felpa e a lezione in maniche corte, oggi ho passato l'intera giornata con le finestra spalancate e mi sono messo a studiare nella veranda, leggermente isolata dal resto della casa e quindi molto tranquilla, oltre che luminosa. Come dicevo, mi piace stare lì, nonostante la vista non sia oggettivamente delle migliori:

A sinistra.
E a destra.

Oggi ho imparato che... 24 febbraio 2012

Cercando bene si possono trovare pezzi di storia della letteratura spagnola ed internazionale a un euro al pezzo nei mercatini dell'usato.

Thursday, February 23, 2012

Sensi di colpa

Mi sento quasi in colpa, perché senza volerlo (ma non senza soddisfazione) sto trasformando il corso di sociolinguistica dell'italiano in un corso sulla storia di Trieste. Come ho già detto, la professoressa  è una triestina adottata e ne è innamorata, perciò ogni volta che capita di dover confrontare la teoria che ci spiega con la realtà del nostro vissuto, essendo in 4 o massimo 6 persone in classe, mi capita spesso di buttar lì quella frase che devia il discorso su questo binario che tanto mi piace. Una volta è stato: "È per questo che gli italiani "importati" a Trieste avevano (e hanno ancora) posti nell'amministrazione pubblica?", seguito dopo una decina di minuti da: "E anche gli istriani, che volevano essere italiani, li hanno fatti rimanere a Trieste", mentre ieri ho scoperto una nuova realtà. Ho sempre pensato che le famiglie in cui si parla italiano, piuttosto che il dialetto locale, fossero la minoranza, abituato bene come sono a Trieste e in generale al nordest. E per questo all'esortazione: "Pensate al vostro vissuto, i dialetti quasi non si usano più", mi sono stupito nel vedere una compagna annuire e pensieroso ho risposto: "Io però pensando al mio vissuto vedo il dialetto inserito in più contesti possibili". E ovviamente ogni volta che apro bocca parte un nuovo capitolo sulla storia di Trieste e di tanto in tanto dico qualcosa per alimentare la discussione e me ne compiaccio, ma come dicevo prima, mi sento in colpa, perché la povera prof non può mai iniziare e finire un discorso sull'italia che si va sempre a parlare di Trieste. Se le domande dell'esame saranno su quanto spiegato in classe, posso sperare in un buon voto!

Oggi ho imparato che... 23 febbraio 2012

Il 23 febbraio è la festa dell'esercito russo.

Auguri Misha!

Wednesday, February 22, 2012

Oggi ho imparato che... 22 febbraio 2012

Per riuscire a dare gli esami dei corsi che frequento non dovrò farmi un culo enorme, ma due.

Tuesday, February 21, 2012

Oggi ho imparato che... 21 febbraio 2012

Qui credono che la benzina a 1,40 euro sia tanto.
Che carini.

Manco nelle favelas...

... proprio nel senso che manco io. Mi hanno chiamato e mi hanno chiesto di andare lì da loro. E allora sono andato a dare un'occhiata. Favelas ben mascherate però, letteralmente a due passi dal centro. Cinque minuti a piedi dall'università ed eccoci in Carrer Sant Gil, una viuzza lunga poche centinaia di metri e piuttosto stretta, ma abbastanza spaziosa da lasciar passare un'auto senza che dia fastidio a chi passeggia sui marciapiedi laterali. Quasi tutte le finestre sono colme di panni stesi ad asciugare, ma non tutte sono visibili perché ci sono dei simpatici alberelli a nasconderle a chi guarda dal basso. Arrivo all'appuntamento con quasi 10 minuti di anticipo. Ne perdo cinque guardandomi in giro, osservando la zona... il portone in cui sto per entrare è pieno di scritte, non un buon segno ma mi dico: "Non posso giudicare la casa solo dal portone". Chiamo, per far sapere che sono arrivato e sto aspettando. Mi risponde l'omino dicendomi che arriva subito. Passa qualche minuto e mi sento chiamare dall'alto. Mi giro un po', guardo su, cerco e cerco ancora di vedere una faccia che si sporge sopra di me. Lo trovo. Ci guardiamo, mi lancia la chiave.

Strano.

Apro ed è il disastro. Già da fuori non pareva bene, ma vedendo le scale sembra ancora peggio. Sono strette, come tutte quelle che mi è capitato finora di vedere qui. Ma non è quello il problema. Tutti i muri sono scrostati, gli scalini dissestati e a metà strada mi devo fermare per far passare un ragazzo con un passeggino, che si blocca in mezzo a gridare a quello del piano di sopra (che poi, guardacaso, era proprio dove stavo andando io) di togliere la spazzatura dal pianerottolo. Aspetto che la discussione finisca, in modo tale che si liberi la strada e salgo.

In meno di cinque minuti ero fuori.

Entro, mi siedo dieci secondi netti su una sedia davanti un piccolo tavolo in cucina. Mi fa vedere la stanza. Uno sgabuzzino (ovviamente senza finestre) con appena lo spazio per il letto e un armadio che si apre su un'anticamera, dove da una parte si esce sul balcone e dall'altra su un'apertura alta circa quanto me (quindi circa un metro e settanta) dalla quale pende un lenzuolo. "Io dormo lì", mi dice. Non ho indagato oltre. Non sapevo se andarmene subito o vedere anche il resto. Ovviamente non ho resistito alla curiosità. La casa è di quelle che danno l'impressione di essere unte fin dentro i mattoni, seppur non sia palesemente sporca. La doccia si trova in un minuscolo bagno sul terrazzo (???), ma la cosa che mi sembra più strana è che non ci sia dentro NIENTE. Telefono (della doccia ovviamente), piano, fine.

Mi congedo. Lo ringrazio, facendo per stringergli la mano, ma lui rimane impassibile con lo sguardo all'insù verso il televisore appeso sul muro in cucina, bofonchiando parole non ben definite. Mi avvio verso la porta, mi aiuta ad aprirla e me ne vado. Ho dovuto chiamare subito Silvia per raccontarglielo, prima che mi dimenticassi tutto e perché avevo assoluto bisogno di farlo sapere subito a qualcuno.

Nota positiva della giornata: ho ricevuto un po' di soldi da casa che mi permetteranno di pagare l'affitto e mangiare per il prossimo mese, oltre che comprare i biglietti aerei per tornare a casa dal 25 marzo al 15 aprile.

L'oroscopo di oggi diceva di stare attento allo stomaco, ma è in ritardo di due giorni. O forse si riferiva alla possibilità di contrarre infezioni durante il mio soggiorno di pochi minuti in quell'appartamento vestito da baraccopoli? Sono veramente dispiaciuto di non aver potuto fare qualche foto...

Sunday, February 19, 2012

Eh la vita, la vita...


Possibile che per il semplice fatto di aver linkato su facebook il mio ultimo post sia passato da una media di 15 visite giornaliere a un picco di 92 oggi? Se è così, la farò diventare un'abitudine...

Visto che ancora non lo avevo fatto notare, abito vicino a questa cosa, che mi si para davanti ogni mattina, ma solo la sera acquista questa straordinaria tonalità di colore.


Passiamo oltre. Oggi mi sono messo su una panchina al parco qui vicino a leggere i Promessi Sposi, che mi sono fatto mandare da casa perché la prof del corso Leopardi, Manzoni e il Romanticismo ha voluto così. Sono al secondo capitolo, ma dio solo sa quanto ci metterò a finirlo visto che per ogni riga di testo ce ne sono almeno 5 di commento... Invece ieri ho provato l'ebbrezza di osservare per circa 15 minuti un gatto che preparava un agguato ad un uccellino in un pezzo di terra che vedo dalla piccola veranda che si trova tra la cucina e il bagno di casa. Mi piace, di tanto in tanto, mentre bevo un tè o mangio una tazza di cereali, fermarmi a pensare mentre guardo fuori da quella finestra. La vista in sé è pessima, ma fa molto quartiere di periferia con quel capannone abbandonato con i calcinacci a terra, i balconi delle altre case con i panni stesi a stendere e il prato completamente morto separato dalla strada da un alto muro in cemento sormontato da un cartellone pubblicitario. Eppure ha qualcosa di affascinante. Non posso evitare di mettermi lì e vagare per minuti e minuti con il pensiero. Oggi, con la mia tazza di tè fumante in mano e mangiucchiando un pezzo del mio pane, sono rimasto in contemplazione dell'universo, fino alla fatidica domanda di Ihor: "A cosa pensi?" - "Tante cose." - "Tipo... che la vita è una merda?" - "Sì, anche". A volte lo adoro.

Oggi ho imparato che... 19 febbraio 2012

È difficile imparare una lingua straniera da qualcuno che non è in grado di capire la differenza "questo/quello" né il verbo essere.

AAA stanza singola cercasi

Il pollo
Su segnalazione di Silvia oggi sono andato al LIDL a comprare pollo e salsicce che erano in offerta. Salsicce di scorta surgelate e pollo cotto oggi che durerà anche domani/dopodomani. La parte divertente è che ho fatto il pollo in padella e nonostante ci abbia messo un coperchio sopra ho inondato di grasso la cucina. Era un profluvio di liquido che dal piano cottura si spandeva a macchia d'olio fino a raggiungere luoghi impensati. Continuava a schizzare e colare ovunque, incurante delle barriere e degli ostacoli sul suo cammino. Poi non contento nella stessa padella (ancora su consiglio di Silvia) ho cotto anche le patate, che insieme ad un po' di riso e al mio pane hanno fatto da contorno al pollo. Tutto molto buono, valeva la pena di mettersi a pulire la cucina (che pareva un deposito di scarti di una clinica di liposuzioni) a pasto terminato.

Correndo al parco, mi pareva di averla scampata, perché ormai stavo per terminare il mio allenamento per dirigermi verso casa... se no che ad un certo punto, mentre sono lì tranquillo che faccio la mia corsetta, un cane mi punta minaccioso. Mi fissa. Lo ignoro. Abbaia. Io vado avanti. Mi corre incontro. Che fare? Se mi mostro intimorito è la fine, devo affrontarlo. Mi fermo all'improvviso e lo guardo, lui si ferma. Abbaia, scodinzola e si allontana trotterellando. La padrona quando ci siamo incrociati mi ha chiesto scusa, ma il suo cucciolo di labrador non mi ha spaventato.


 Che si sappia, sto cercando un nuovo appartamento. In realtà non ho mai smesso di guardare annunci, ma  ora sono piuttosto intenzionato a cambiare casa. Capiamoci, non sto male, ma ci sono alcune piccole cose che non mi rendono del tutto soddisfatto e perciò se mi capitasse di trovare un posto migliore (e perché no, più economico) non mi dispiacerebbe. Se vi chiedete cos'è che non mi piace qui, vi tolgo subito la curiosità:
  • uso della lingua: nonostante siano qui a Barcellona da 7 e 5 anni (rispettivamente lui e lei), non si sono mai integrati del tutto nel tessuto sociale e non hanno per niente padronanza dello spagnolo. Nonostante siano piuttosto fluidi nell'esprimersi, sbagliano tantissimo e sto prendendo dei loro difetti (tipo sbagliare le preposizioni e coniugare male alcuni verbi). In più, tra di loro e con il bambino parlano sempre ucraino (però gli riconosco il fatto che a volte si sforzano di parlare tra di loro in spagnolo se ci sono io);
  • internet: non lo avevo ancora detto, lo so. Ricostruisco il dialogo del primo giorno in cui mi sono trasferito. "Mi potresti dare la password per internet?" - "Non serve password... guarda... cioè... noi abbiamo gratis" - "..." - "Perché, sì, guarda, c'è questa che... io non pago e vado in internet. Poi con l'antenna prende meglio" [...]. Io tuttora non so chi o cosa sia il proprietario di questa connessione, ma grossomodo funziona. Grossomodo;
  • il bambino: ha 8 anni ed è iperattivo. Non è un cattivo bambino, ma lo dovrebbero tenere un po' di più a bada. A tratti si prende un po' troppe confidenze. In genere non è fastidioso, ma a volte sì, come oggi a cena che mangiando il brodo faceva un casino della madonna e nessuno gli ha detto niente. Avrei potuto ucciderlo;
  • discussioni: non mi riguardano in modo diretto, perché convivo in modo totalmente pacifico con tutti, ma lui e lei ultimamente discutono e litigano spesso (oggi andando avanti per delle ore) e semplicemente rompono le palle. Lei mi ha detto che è un periodo difficile per via dei soldi e che quindi sono entrambi nervosi e litigano, ma non vedo perché debbano dare fastidio a me...
Certo, ci sono anche dei lati positivi, come ad esempio il fatto che delle poche case che ho visto questa è l'unica decente e che Zoryna mi regala sempre un sacco di cibo, ma capiamoci, forse posso trovare di meglio (unica condizione: dare due settimane di preavviso).

Saturday, February 18, 2012

Oggi ho imparato che... 18 febbraio 2012

Nelle zone moltro trafficate delle grandi città, attraversare la strada è quasi come fare un wall of death.


Friday, February 17, 2012

Oggi ho imparato che... 17 febbraio 2012

Il mio oroscopo per il prossimo mese è arbitrario ed estremamente chiaro.

Zoryna mi ha offerto dei limoni, tutto torna.




PS: mi sono appena accorto che è venerdì 17, non so più se uscire a fare un giro in bici come pianificato, soprattutto visti i precedenti di questa settimana. Ci penserò su.

Pane azzimo

Ho seguito la ricetta - primo risultato di google - a questa pagina, però con quantità leggermente ridotte (e senza farina integrale, ma solo quella normale) perché era la prima volta che provavo a farlo. Se volete la ricetta potete andare a leggerla lì, ma in sostanza si tratta semplicemente di mettere insieme farina, sale e acqua fino ad avere un buon composto omogeneo (con l'aiuto di un po' di olio), stendere e far riposare un'ora, poi fare i panetti, spennellare di olio e infornare a 250° per 20 minuti, girandoli a metà per avere una cottura più uniforme.

Ecco il risultato:


Credo già che la prossima volta li farò più alti per poterli tagliare a metà e copiare i panini dei kebabbari. E so che ci sarà una prossima volta perché ne ho assaggiato proprio ora uno ed è decisamente buono.

Thursday, February 16, 2012

Oggi ho imparato che... 16 febbraio 2012

Non è vero che l'organizzazione dell'università qui sia proprio così migliore rispetto a Trieste.
Un po' sì, ma non tanto.

Basta bici!

Ecco, l'avevo detto ieri che mi doveva capitare un'altra sfiga. Verso le 4 sono uscito per andare alla lezione del pomeriggio. Vado a prendere la bici. Bene. Passo la tessera. "Prendi la numero 20". Penso: "Perché mi fanno sempre camminare così tanto? Ce ne sono altre più vicine". Perché? Che domande, perché non si sblocca. Bici incastrata, il ché vuol dire perdere tempo a chiamare il servizio clienti (almeno è gratuito....) e andare a prendere la metro, perché ovviamente prima di 10 minuti non ne posso prendere un'altra.

E proprio questa mattina cosa ho letto sul giornale? (Ne ho trovati ben due, diversi, gratis all'università. Spero che capiti spesso!) Un lettore ha scritto: "Il servizio bicing causa più problemi di quanti ne risolva, dovrebbero pagarci per utilizzarlo, non noi pagare loro". Mai stato più d'accordo. L'unica soluzione possibile è evitare di uscire all'ultimo, ma essere sempre in anticipo in modo da poter ripiegare sulla metropolitana in caso di necessità. Farò il possibile.

Wednesday, February 15, 2012

Carbonara vegetariana

Per spendere meno soldi sto mangiando molte più verdure che carne, ma che si sappia, non ho intenzione di diventare vegetariano.

Le dosi sono per due persone che mangiano poco o per una che mangia tanto (a me ne è avanzata un po' per domani a pranzo, ma avrei anche potuto finirla stasera senza problemi). Ho pensato troppo tardi che ci poteva stare bene anche un soffritto di cipolla all'inizio, ma è venuta buona anche senza.

Ingredienti:

  • 2 carote medie.
  • 1/4 di peperone grande.
  • 2 uova.
  • Pasta.
  • olio, sale.
Preparazione:

Tagliare a dadini le verdure e metterle a friggere in una padella ampia e salare.
A parte preparare la pasta.
Quando le verdure sono cotte spegnere il fuoco e aggiungere la pasta. Rompere le due uova in padella e mescolare.

Risultato:


Sfiga sì, sfiga no

Devo considerarmi fortunato, perché nonostante la sveglia questa mattina non abbia suonato, alle 7.15 ero sveglio. Giusto in tempo per far colazione, prepararmi con calma e andare all'università in bici. Ma come per opera di una sorta di giustizia karmica a cui io non ho chiesto nulla, una botta di culo (seppur moderata) deve essere bilanciata da una sfiga mortale che può colpire in qualsiasi momento. E quando se non nel momento in cui passo la tessera per poter prendere la bici, scoprendo che mi tocca la numero 14? Chiaro, non ho nulla contro il numero 14, ma di tutte quelle che c'erano, doveva per forza capitarmi quella senza sellino? E via a perder tempo per chiamare il servizio clienti e avvisarli del problema. E giustamente, come ogni volta che metto via una bici, non posso riprenderne un'altra subito ma devo aspettare 10 minuti. Aspetto? No, vado a prendere la metro. Arrivo all'ingresso e cerco il biglietto... l'avevo comprato una settimana fa e usato due volte, so di averlo... eppure... non lo trovo. Fanculo, sarà da qualche parte a casa. Tanto vale tornare indietro e prendere la bici, sono passati i 10 minuti ormai. Ufficialmente la lezione inizia alle 8.30 e io sono partito alle 8.38. Per fortuna (quale sfiga mi capiterà adesso?) qui se la prendono abbastanza comoda e quando sono arrivato in classe (alle 9 o giù di lì) la prof aveva appena iniziato a parlare. Insomma, non mi sono perso niente, se non dieci ettolitri circa di sudore.

Nota positiva della giornata: forse ho trovato una strada un po' meno trafficata per andare all'università.

E il cibo. A pranzo hamburger (di quelli che ho fatto io), che una volta cotto ho tagliato a metà e riempito con una sottiletta e contorno di patate "fritte" (la forma era quella, ma le ho cotte in padella con poco olio).


A cena invece ho provato a fare una sorta di carbonara ma con carote e peperone al posto della pancetta. Non proprio la stessa cosa, ma mi è piaciuta molto.

Oggi ho imparato che... 15 febbraio 2012

Puoi anche uscire di casa per tempo, ma se ti tocca la bici senza sellino sono cazzi.

+
[combo]

3€ =/= 6€.

Tuesday, February 14, 2012

Studiare stanca

Non mi mancano ore di sonno, eppure gli ultimi due giorni sono stati massacranti. Non faccio nemmeno tantissime ore di lezione (4 ore e mezza il lunedì e 6 il martedì), ma arrivato a sera sono a dir poco esausto. Sarà perché non sono abituato ad alzarmi alle 7 e nemmeno ad andare in bici (perché in fin dei conti mi faccio ogni giorno almeno un'ora), ma insomma, sono stanco morto.

A proposito di bici, ogni tanto rimango deluso. Capita di beccare l'orario sfigato in cui non ci sono bici disponibili (come questo pomeriggio) o in cui non si trova posto per parcheggiare (come oggi a pranzo e domenica pomeriggio fuori dal museo di scienze naturali) , ma la cosa peggiore è quando capita di beccare quella con dei problemi, come questa mattina, con tutte le marce (che poi sono solo 3) pedalavo a vuoto. Un secolo e mezzo per arrivare all'università. E ovviamente con le gambe a pezzi.

Di certo ieri non mi ha aiutato quell'ora in cui, invece di riposare, mi sono messo a ripetere quel poco che ho imparato di ucraino e a cercare di impararne l'alfabeto (cirillico). Ricordo sì e no due frasi e metà delle lettere. Ma un po' alla volta, senza fretta, conto di raggiungere almeno un livello base. E nel frattempo ho anche iniziato ad ascoltare la radio di mattina quando mi alzo, per fare pratica di ascolto (non che mi manchi) e iniziare ad informarmi su cosa accade qua in giro. Radio consigliata: RNE5.

Sono quasi le 23 e inizio a prepararmi per andare a letto perché, come ho già detto, sono in modalità zombi.

Oggi a lezione ho visto Cristina, la ragazza con la quale dovrei fare lo scambio per fare pratica di spagnolo (e lei di italiano) e mi ha detto che questa settimana non ha tempo e sarà per la prossima. Per me va bene, non ho fretta e ho tempo di recuperare un po' di forze. O almeno spero.

Oggi ho imparato che... 14 febbraio 2012

Credo che li rifarò.

Sunday, February 12, 2012

L'estinzione dell'uomo

L'uomo si estinguerà. E va bene. Ma questo non significherà la fine della vita sulla terra. E per fortuna. Ma se non ci sarà più l'uomo, chi o cosa ci sarà? Ma se non ci sarà l'uomo, non ci sarò nemmeno io di certo. E allora perché preoccuparmi di cosa ci sarà se sono sicuro che non mi potrà riguardare in alcuna maniera? Chissà da quanti anni sarò già morto quando la razza umana smetterà di esistere. Ma la curiosità è grande e continuo a chiedermi: "Come sarà il mondo dopo di noi?" La natura, così immensa e apparentemente infinita, cosa tiene in serbo per il futuro del pianeta?

Oggi, credo di iniziare a capire cosa intendeva la prof di letteratura quando parlava del concetto di natura nel romanticismo e di quanto l'uomo romantico si sentisse impotente e impaurito davanti all'immensità della natura.


Gita domenicale al museo

Musei gratis la domenica dopo le 15. Non tutti, ma ce ne sono diversi e nonostante qualche problema a trovare l'indirizzo esatto, oggi sono stato al museo di scienze naturali. Carino, non c'è che dire, per quanto riguarda l'architettura che per il contenuto. Niente di eccezionale, il suo cugino londinese non è nemmeno lontanamente paragonabile, ma anche il Museu Blau si difende. Soprattutto se non si pensa al prezzo del biglietto (che devo essere sincero, non conosco).

L'edificio dall'esterno
Ogni volta che entro in un museo mi pare di essere uno studente che va ad approfondire i suoi studi e verificare quanto imparato sui libri. Cosa peraltro impensabile in italia, o perlomeno a Trieste, dove non si può sperare di trovare qualcosa di simile. Ciò mi ha fatto riflettere molto e mi ha rattristato parecchio.
Sicuramente ho perso più tempo io oggi a guardare gli animali impagliati di tutti i bambini presenti messi assieme (o dovrei dire "gli altri bambini"?) Nonostante ciò però, ci sono delle cose davanti alle quali non mi fermo un secondo. Che ci volete fare, non ho il ho il minimo interesse verso le piante e i sassi. E così l'ultima parte di museo è scivolata via velocissimamente, quasi come se gli scaffali davanti a me fossero vuoti. Va bene, lo ammetto, ho dato un'occhiata e mi sono anche fermato a guardare due o tre minerali dai colori particolarmente appariscenti che hanno attirato la mia attenzione da lontano, ma nulla più.

Ophtalmosaurus Icenicus
Il museo non è molto grande e lo si guarda tutto in un'ora e mezza senza problemi ma vale la pena perderci del tempo anche fuori, non solo dentro, perché tutto il parco (nonostante manchi un po' di verde) è veramente bello. Aggirandomi per il parco speravo di trovare una buona zona per riprendere i miei allenamenti di parkour, ma anche qui quasi non ho trovato ostacoli. Cosa deve fare una persona per trovare un po' di sane barriere architettoniche?

Carote cotte con cipolla e pomodoro

Qualche giorno fa, non sapendo cosa mangiare, ho preso le prime cose (verdure) che mi sono capitate sotto mano:
  • 2 carote;
  • 1/2 cipolla;
  • 1 pomodoro.
Ho tagliato le carote a rondelle e messe in pentola con un filo d'olio a fuoco alto e nel frattempo ho tagliato la cipolla e il pomodoro a pezzettoni. Dopo una decina di minuti li ho aggiunti in pentola, salato e fatto cuocere per altri 10 minuti circa. Ho aggiunto un bicchiere d'acqua e fatto cuocere mezz'ora a fuoco medio con il coperchio e poi ancora fino a far asciugare l'acqua. Un piatto semplice che ho apprezzato e anche Zoryna che ha detto che mi copierà la ricetta.

Saturday, February 11, 2012

Hamburger e polpettine

Oggi mi sono preparato degli hamburger che ho surgelato per la prossima settimana e un po' di polpettine che ho fatto con la salsa di pomodoro per condire la pasta. Ecco come ho fatto.

Ingredienti:
  • 800g di carne macinata mista;
  • 1/4 di peperone rosso grande;
  • 50g di pane raffermo;
  • sale, farina.
Tritare finemente il peperone, inzuppare il pane con acqua tiepida in una terrina capiente e unire nella stessa il peperone e la carne macinata. Salare e impastare. Quando l'impasto è omogeneo aggiungere una spolverata di farina per dare più consistenza.

A questo punto,si può prendere un po' di impasto e dargli la forma che si preferisce. Io ho usato due contenitori di plastica tondi della stessa dimensione per schiacciare l'impasto e dargli la forma di hamburger:


Poi con il rimanente ho fatto delle polpettine:


Cotte nella salsa di pomodoro per circa un'ora a fuoco medio:

Oggi ho imparato che... 11 febbraio 2012

Se si inizia a dare confidenza a un bambino è la fine. E io sono finito.

Il costo del lavoro

Mi pare evidente che ci sono delle differenze culturali di base che rendono la comunicazione imperfetta, ma suvvia, quando uno mi dice che "paga bene" non chiedo per educazione, ma non avrei mai pensato che potesse trattarsi di 2€ l'ora. Non in questo paese almeno. D'accordo che fare le pulizie nell'ufficio di un'agenzia immobiliare non è questo gran lavoro di intelletto o di responsabilità, ma 2€ l'ora? Va bene, se c'è bisogno di soldi per mandare avanti una famiglia lo si fa, ma parlare di "pagar bene" mi pare un poco eccessivo. Posso quasi approvare il fatto che porti a casa ogni tanto qualche straccio o altri prodotti per la pulizia...


Friday, February 10, 2012

Oggi ho imparato che... 10 febbraio 2012

Le vecchie in vestaglia che stanno sul balcone a guardare la gente in strada esistono anche qui.

Lingue, lingue, lingue e ancora lingue.

Giovedì (ieri) è stato il giorno della grandi decisioni, essendo l'ultimo giorno di lezione della settimana. Esatto, lezioni solo da lunedì a giovedì (ma per questo non vuol dire che non siano pesanti). Tirando le somme, quali corsi seguire? Italiano, italiano e italiano per recuperare gli esami del primo e secondo anno (alla facciazza vostra Marinucci e Russo!), spagnolo e letteratura spagnola, inglese e traduzione inglese (questi ultimi probabilmente non mi verranno convalidati, ma intanto seguo i corsi che male non fa). In totale sono 4 ore e mezza di lezione lunedì e mercoledì e 6 ore martedì e giovedì. Non male se poi ci aggiungiamo i vari compiti, esercizi e quant'altro da fare a casa. Quindi lunedì posso consegnare ufficialmente la domanda di immatricolazione e fino a fine erasmus non dovrei più avere a che fare con la burocrazia. Ciò mi tranquillizza non poco.

Con la bici e il tragitto casa-università sto facendo progressi, ma dipende molto dalla situazione del traffico, come ad esempio ieri sera: tutto bloccato con auto e camionette della polizia ovunque a deviare il traffico e creare un caos immenso. Ovviamente la prima idea, nonché più plausibile, è stata quella di un'invasione zombi, poi smentita dalle fonti ufficiali. Ma in fondo sappiamo tutti che non sono affidabili e sicuramente c'è qualcosa di più grande e losco sotto...

Se non altro la bici che ho preso era nuova e in ottime condizioni, non come quella della mattina, che pareva di essere costantemente in salita con pendenza del 10%, anche in discesa.

Ieri, durante il la lezione del corso "Leopardi, Manzoni e il romanticismo" una ragazza (spagnola ovviamente) mi ha chiesto di fare uno scambio linguistico per praticare le rispettive lingue, così avrò modo di migliorare il mo spagnolo e lei di migliorare il suo italiano. Mi pare un ottimo compromesso, soprattutto perché potrò farmi aiutare a correggere i testi che dovrò consegnare ai prof nei corsi di spagnolo. E poi diciamocelo, sono anche contento di conoscere altra gente. Sperando che mi vada meglio di quella che ieri sera a lezione di traduzione inglese ha detto: "Nell'altra università pubblica, la UAB, la gente è più conviviale, qui sono tutti divisi in piccoli gruppi. Io sono qui da 4 anni e conosco 5 persone." Speriamo.

Poi a cena con Ihor e Zoryna abbiamo bevuto uno spumante che ha portato lui da lavoro. Non eccezionale, ma buono. Lui poi è uscito per spedire un pacco e sorseggiando spumante abbiamo deciso di aiutarci a vicenda. Io insegno a Zoryana inglese e lei a me ucraino e, se ce la si fa, russo. Ci metterò settimane solo a imparare l'alfabeto. E quando ho del tempo libero e il bambino Denys deve fare i compiti approfitto per studiare anche un po' di catalano. Meglio approfittare di ogni occasione per imparare più lingue possibili.

Venerdì giorno di pulizie, spesa e riposo.

Wednesday, February 8, 2012

Oggi ho imparato che... 8 febbraio 2012

Ci spiace, non ci sono bici disponibili. WTF?




Anche se ci sono qualcosa come 6 bici parcheggiate, la colonnina maledetta può continuare a dire che non ce ne sono di disponibili. Fortuna che la stazione successiva è vicina.

Patate in tecia

In parte questo blog sarà anche un po' un manuale di sopravvivenza per chi, nella mia stessa situazione di poveraccio con pochissimi soldi, cercherà delle idee su cosa mangiare. Visto che ogni volta che passo per la cucina penso a tutti i modi per spendere il meno possibile, inizio oggi a condividere le ricette semplici semplici dei piatti che mangio, così come li faccio io e NON nella loro versione "ufficiale", quindi non venitemi a dire che non si fa così o che non vi piacciono.

Patate in tecia
 Ingredienti:
1/2 kg di patate
1/2 cipolla
olio, sale
(al posto dell'olio si può usare lo strutto - che sarebbe meglio - e se possibile aggiungere anche pepe, ma io non avevo nessuno dei due)

Preparazione:
Lessare le patate in acqua salata e nel frattempo tagliare la cipolla (finemente o meno, a seconda del gusto personale) e rosolarla nell'olio in una casseruola (la tecia, insomma).
Una volta pronte le patate sbucciarle, tagliarle a pezzettoni e aggiungerle alla cipolla.
Cuocere a fuoco medio, lasciando di tanto in tanto attaccare le patate sul fondo e mescolare.
Salare e, se sono troppo asciutte, aggiungere un filo d'acqua o di brodo.

Tuesday, February 7, 2012

Lezioni, lezioni, lezioni... e bici

Grandi emozioni oggi sulle due ruote. Primo giorno in bici. Devo ancora prendere piena dimestichezza con le strade, le piste ciclabili a singhiozzo, le orde di pedoni e i semafori rigorosamente rossi ogni 50 metri, ma sono abbastanza soddisfatto di me stesso. Venti minuti circa, la metà di quanto ci avrei messo a piedi e il doppio della metro. Accettabile, soprattutto perché alle 8 di mattina mi aiuta a svegliarmi.

Lezioni di oggi: storia e cultura delle isole britanniche (tenuta da un giovane canadese che mi ricorda un po' il prof. Dodds di Trieste per i metodi ma non per l'aspetto); sociolinguistica dello spagnolo (nel dubbio lo faccio, pare interessante, ma non so se avrò modo di vedermelo convalidato); sintassi dello spagnolo (che devo ancora decidere se seguire o meno); -lunghissima e apprezzatissima pausa dalle 12 alle 16.30- Leopardi, Manzoni e il romanticismo (terzo e ultimo insegnamento riguardante la lingua italiana che frequenterò qui a Barcellona); traduzione inglese 2 (così, giusto per far pratica e cercare di migliorare un po' anche la traduzione verso lo spagnolo e sentirmi ripetere per la milionesima volta la teoria della traduzione).

Grossomodo, il resto del tempo l'ho passato in bici sulla strada tra l'università e casa e a mangiare. E a non prepararmi il pranzo per domani a quanto pare...

Nel frattempo ho deciso di provare a seguire più corsi possibili (che siano rilevanti per il mio corso di studi ovviamente), perché anche se non ho la certezza che mi vengano convalidati almeno faccio pratica e approfondisco un po' le mie conoscenze linguistiche, che non guasta mai. Dovrò farmi un culo come una casa, certo, ma sono qui principalmente per questo e mi sono già dato al cazzeggio anche troppo. Ora è il momento di mettersi un po' sotto e studiare come si deve. Ho già avvisato casa che mi dovranno spedire I Promessi Sposi, perché mi toccherà rileggermelo... e stavolta per intero mi è stato detto.

Monday, February 6, 2012

Primo giorno di...

... lezione e allenamento.

Sveglia alle 7, mortale, ma mi toccherà sempre (dal lunedì al giovedì) per i prossimi 5 mesi. E questo solo perché sono lento, perché inizio lezione alle 8.30 e oggi, primo giorno, stavo già facendo tardi. Sono arrivato sul filo del rasoio, ma a prendersela comoda è stata la docente che dopo aver salutato l'enorme folla accorsa per partecipare alla sua lezione (4 persone, di cui 3 italiani) ha iniziato a introdurre il suo corso di sociolinguistica dell'italiano. Praticamente un po' di storia (del paese e della lingua), cenni di geografia (giusto per esser sicuri di sapere di cosa parliamo) e analisi delle diverse varietà della lingua italiana. Per inciso, esame che ho già studiato e dato 2 volte, ma sempre ritirandomi e che quindi ora mi rimane da smaltire.

Le mie compagne di corso la prof le conosce già, quindi si gira verso di me e mi chiede: "Tu capisci l'italiano?" Non so se sentirmi divertito o se vergognarmi quando rispondo "sono italiano", ma poco importa, il succo è quello. Lo capisco e lo parlo (abbastanza) correttamente. La prima ora di lezione scorre liscia, tranne per il piccolo particolare che l'aula (la cui porta dà direttamente sull'umidissimo cortile interno dell'università) è freddissima. E non si scalda nemmeno durante la lezione successiva, letteratura italiana moderna, altro esame che ho lasciato indietro e approfitto per recuperare qui e che è tenuto da un pazzo assatanato, uno di quelli che qualcuno potrebbe definire "idolo" o "genio" per il modo di comportarsi, ma che per il momento non ho capito se può essere o meno un buon insegnante. Hanno detto di sì, speriamo che sia vero. Difficile se non impossibile prendere appunti o cercare di seguire un discorso per intero, semplicemente perché si tratta di una serie di frasi senza il minimo nesso logico, un continuo saltare di palo in frasca, con continue ripetizioni e troncamenti. Un'immagine potrebbe aiutare a focalizzare il personaggio: capello riccio folto, camicia abbottonata male con colletto che esce fuori dal cappotto, macchiato sul retro. Ma non sono uno che giudica dalle apparenze. Fatto sta che ho capito che fino a giugno mi devo leggere 3 romanzi. E sticazzi? Ah già, devo anche scrivere delle impressioni sulle letture, preferibilmente molto personali e poco formali. Meglio, scrivere a cazzo so farlo abbastanza bene.

Tra una lezione e l'altra ho scambiato qualche parola con le ragazze italiane, giusto per entrare un po' in confidenza visto che credo anche loro abbiano passato prima di me (sono tutte qui da settembre) il mio stesso percorso. Ok, su tre ricordo solo un nome. Ma delle altre due mi ricordo da dove vengono, credo valga comunque, no?

Pausa pranzo lunga, ho avuto tempo di:
  • andare in biblioteca a farmi dare i dati provvisori per usare la connessione wifi;
  • sperimentare il funzionamento della suddetta connessione;
  • studiare un po' di grammatica spagnola;
  • dare un (altro) occhio alla grammatica catalana dal fantastico manualetto che mi hanno regalato quando sono arrivato qui;
  • mangiare (per chi volesse saperlo, purè di patate e hamburger che ho preparato la sera prima);
  • aggiornare Silvia sulla mia situazione via skype;
  • esplorare l'università in cerca delle aule in cui farò le prossime lezioni.
Il pomeriggio mi è toccata la letteratura spagnola moderna, per fortuna svolta in castigliano e non in catalano come minacciava il programma online. Riassunto: anche qui devo leggere un libro e fare entro fine marzo una relazione su quello che ho letto.

Segue ritorno a casa in metro (come all'andata) per scoprire con felicità che nel frattempo mi è arrivata la tessera per usare il servizio bicing. Scommetto che da domani piove. Poi spesa alla lidl (vivrò per i prossimi mesi di cibo di bassissima qualità, ma del resto le mie finanze non mi permettono di fare altrimenti) e corsetta. Sono più in forma di quanto pensassi, credevo che due settimane di quasi inattività sarebbero state peggiori.

Il mio nuovo parco giochi

E ora, alle 23.12, mentre finisco la birra che Ihor mi ha offerto, ho appena dato la buonanotte ai miei coinquilini ucraini che sempre mi offrono da mangiare tutto quello che cucinano e/o comprano (e io sempre assaggio tutto con grande soddisfazione).

Oggi ho imparato che... 6 febbario 2012



I triestini, di nascita o di adozione, sono in tutto il mondo, ovunque vado e sempre. La prof alla mia prima ora di lezione oggi: "Cuor mio! Trieste!" A volte basta poco per rendere felici le persone.



Saturday, February 4, 2012

Oggi ho imparato che... 4 febbraio 2012




 Gli spagnoli non si fanno problemi a comprare e vendere film porno alla luce del sole, anche nei mercatini all'aperto.
(La foto la faccio la prima volta che ci torno).

Friday, February 3, 2012

Non ha mai fatto così freddo

Ecco, me lo dicono ogni giorno, sia qui che nel resto d'Europa a quanto pare. In Ucraina oltre i -30°, a Trieste neve, gelo, bora, morte e distruzione e qua si sfiorano quasi i zero gradi. Eventi eccezionali ai quali molti non erano pronti. Per carità, ho portato vestiti pesanti, ma non mi aspettavo questa ondata di maltempo che, ad esser sincero, mi infastidisce un po'. Ieri sera ha smesso di piovere e oggi è uscito il sole, ma si sono abbassate le temperature. E ogni giorno Zoryana torna dal lavoro dicendo che fuori fa freddo e mi aggiorna sulla situazione meteo in Ucraina. Non che mi interessi molto, ma è se non altro è un buon modo di fare conversazione.

Oggi sono uscito solo per spedire un fax all'università per attestare che sono venuto qui e ho iniziato ufficialmente il periodo dello scambio Erasmus e ho scoperto di abitare vicino a questo parco:


Se mai inizierò ad allenarmi qui a Barcellona probabilmente sarà il primo posto in cui andrò a correre. Prima di passare alla palestra sulla spiaggia, se mai scoprirò dov'è!

Oggi ho imparato che... 3 febbraio 2012






Non tutti sanno che nei prefissi internazionali il "+" sta per "00" e i fax costano non poco.

Thursday, February 2, 2012

Oggi ho imparato che... 2 febbraio 2012

 



Mangiando le patatine davanti al pc devo stare attento a non sbavarmi sulla mano.


I primi giorni in terra straniera

Ottavo giorno a Barcellona e terzo in quella che sarà la mia casa per i prossimi 5 mesi. Un appartamento condiviso con una coppia (30 anni lei, 34 lui), il loro bambino di 8 anni e un'altra ragazza sui 30, tutti ucraini, ma che se la cavano abbastanza bene (meglio di me, per il momento) con lo spagnolo. Per la precisione, è il terzo giorno in cui ho speso la mattina tra uffici e banche per cercare di ottenere il NIE, Numero de Identificación del Extranjero, una sorta di documento di identità per gli stranieri che si trovano in Spagna per un periodo di tempo limitato. Fase uno: completata.

La metro costa, i bus anche. Soluzione alternativa: bici. In giro per la città ci sono delle stazioni in cui è possibile prendere una bici e depositarla in un'altra. Abbonamento annuale 44euro, nel quale sono inclusi i primi 30 minuti di spostamento (praticamente, se non si superano mai i 30 minuti, non si paga altro). Fase 2: in corso. Sto aspettando che mi arrivi per posta la tessera per usare il servizio.

Devo scegliere i corsi da frequentare. Iniziano il 6 febbraio e o tempo fino al 16 per consegnare il piano di studi e completare l'iscrizione. Fase 3: in corso. Ho consultato il sito della facoltà e ho fatto l'elenco, ora devo aspettare che inizino le lezioni per andare a provare.

Ma prima di tutto ciò, ho avuto modo di girare un po' la città, da solo e non (Silvia, grazie della compagnia) e ho visto, tra le altre cose:
  • Acquario - vale forse la metà di quel che costa. Evitabile.
  • Casa Museo Gaudì - come sopra, 5,50euro per vedere quattro mobili in croce.
  • Un ragazzo in metropolitana con il mullett. Non ne avevo mai visto uno dal vivo o_o
  • Alberi di arance in giro per la città. Mi hanno poi anche spiegato che sono solo decorative e il gusto è peggio che pessimo (grazie Zoryana e Ihor per l'informaizone, eviterò di cadere anche io nella trappola).
  • Diverse case, parchi ed altra roba progettata da Gaudì (La Pedrera, Casa Battlò, La Sagrada Familia ed altro)
  • Una sedia a rotelle elettrica scendere a velocità folle per la rampa del CosmoCaixa, museo di scienze naturali, questa giusto per intenderci:
  • Pappagalli allo stato brado, che convivono con i piccioni.
  • Un pacco di farina a 1,40euro.
  • Un carroarmato che salta da una rampa, pochi secondi fa su una tv russa o_o.