Tuesday, June 12, 2012

Scrivere l'ignoranza

Un tempo, quando si scriveva, si cercava di farlo il più correttamente possibile. Per quanto riguarda la lingua italiana, fino a non molti anni fa era frequente non sapere nemmeno parlarla, figuriamoci scriverla. Eppure, se si doveva scrivere una lettera, si cercava di avvicinarsi il più possibile allo standard linguistico, eliminando il più possibile i tratti regionali e popolari. Ce la si faceva? Spesso no. Sull'argomento esistono svariati studi. Ad esempio, fondamentale, è quello di Spitzer sulle lettere dei militari prigionieri di guerra italiani durante la prima guerra mondiale (Italienische Kriegsgefangenenbriefe, Bonn: Hanstein, 1921, traduzione di. Renato Solmi, Lettere di prigionieri di guerra italiani: 1915-1918, Torino: Bollati Boringhieri, 1976)


Al giorno d'oggi invece, soprattutto su internet, assistiamo al fenomeno opposto. Non sto parlando di fare crociate di purificazione della lingua o indossare la divisa da Grammar Nazi, ma se non ci avete mai fatto caso (no, non ci credo che non ci avete mai fatto caso) aprite un attimo facebook o youtube e leggete qualche commento a caso.


Fatto?


Avete trovato errori?


Se la risposta è no, o siete molto fortunati, oppure siete degli imbecilli. Perciò darò per scontato che la risposta sia sì. Ordunque (certo che sì, scrivo un post pseudo-intelligente e mi sento in dovere di usare parole desuete! Anche desueto è una parola desueta! Sì, ho controllato sul dizionario il significato perché volevo essere sicuro di non scrivere boiate!), torniamo a noi.


Per farla semplice, rapida ed indolore: una volta si cercava di nascondere la propria ignoranza, perché ci si vergognava di non sapere. Oggi, al contrario, non si pone la minima attenzione in ciò che si scrive (parlo della massa, per carità, so bene che ci sono fior fior di eccezioni). Dico questo, in termini piuttosto generici, pensando ad internet, dove ognuno si sente libero di esprimere la propria opinione e si sente in diritto di farlo stuprando la lingua italiana.


Non so voi, ma io quando leggo frasi sgrammaticate come questo:
siete tutti dei ingnoranti che nn sapete un cazzo di rap questi a 17 anni o piu avrano un livello altissimo cazzo se adesso a 14 anni parlano di ste cose minkia neanche tanti rap con esperienza parlano di ste cose cazzo poeti big up! [grazie Duke per la segnalazione] 
vengo colto da spasmi, inizio a sudare e mi sento profondamente offeso. Perché, dico, perché vi permettete di rendere pubblici certi obbrobri? E non mi si venga a dire che è per risparmiare tempo, perché probabilmente sono più rapido io scrivendo correttamente (o almeno senza fare errori madornali). E soprattutto, se non avete il tempo di scrivere, non fatelo, non è forse la soluzione migliore? Voi non perdete tempo a fare una cosa che non siete capaci di fare e la gente non dovrà resistere al folle impulso di strapparsi gli occhi ogni cinque minuti che passa su internet. Chat e sms sono immediati e rapidi, ma soprattutto PRIVATI e ci potete fare quel che vi pare. I commenti pubblici invece andrebbero almeno scritti con una minima cautela, se non si vuole passare per idioti.


Si dica quel che si vuole dell'italia (ed io sono il primo a dirne le peggio cose, tanto che neanche le concedo la maiuscola, ma questo è un altro discorso), ma la lingua, dal mio punto di vista, va rispettata. Prima di tutto, perché il suo uso corretto permette di comunicare in modo chiaro. Di conseguenza, scrivere male significa non trasmettere in modo trasparente il proprio messaggio, costringere il lettore a faticare, dire una cosa ma intenderne un'altra, oppure nel peggiore dei casi non essere letti affatto. Inoltre, l'uso corretto della lingua può essere indice del livello d'istruzione e della cultura di una persona. E qui sta il nodo della questione.


Volete apparire ignoranti? Ho paura che molti risponderebbero di sì, vista la qualità degli scritti dell'utente medio di internet. Ma quel che mi chiedo io è: "Perché oggi non si ha paura di mostrare la propria ignoranza o la propria stupidità e, anzi, la si esalta?" (Credo che dovrò dedicare un post a parte ai "fenomeni" di youtube, dopo questa domanda).


È una cosa di famiglia, mia sorella può confermare


Vi aspettavate una risposta? Non ce l'ho, io sono quello che è andato a cercare la parola desueto sul dizionario prima di pubblicare il post per non fare una figuraccia...

Se vi interessa l'argomento, Orwell ha scritto qualcosa a riguardo qualche anno prima di me.

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